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La profezia di Bud Spencer: in un’intervista del 1996 anticipò la rivoluzione di social network e app

In una intervista del 1996, Bud Spencer parla della multimedialità e “vede” il futuro: le app e i social network che avrebbero rivoluzionato le nostre vite.
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Ci sono persone capaci di andare oltre ciò che vedono, capiscono e usano quotidianamente e riescono a tracciare uno scenario futuribile poiché alla conoscenza delle cose e dei luoghi associano quella delle persone , ovvero sono soggetti in grado di ascoltare e capire dove sta andando il mondo.  Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer, era probabilmente una di queste persone.  Personalità poliedrica: fu nuotatore olimpico prima di diventare attore, sceneggiatore e produttore tv, fu cantante e musicista e perfino provetto pilota d'aereo ed elicottero.

Bud Spencer, napoletano di Santa Lucia, in una breve intervista dimostra quanto fosse avanti coi tempi. Era il 1996, appena dodici mesi prima in Italia era stato sviluppato il primo servizio di webmail ed erano connessi ad Internet 10 milioni di computer (oggi gli utenti sono oltre 5,1 miliardi). L'attore che in coppia con Terence Hill  ma anche da solo, gigante burbero e pronto a scazzottare per buone ragioni, ma dal cuore d'oro, si fece amare da milioni di ragazzini, si trovava a Firenze. Motivo? Partecipava al "Festival internazionale e mostra mercato della multimedialità e telematica".

C'è un video che abbiamo scovato su Youtube, che documenta un'intervista all'interprete di "Piedone" sui temi della telematica. Le risposte di Bud Spencer sono a dir poco fenomenali. Aveva compreso già a quei tempi che il digitale non avrebbe solo rivoluzionato il rapporto fra gli uomini e le macchine, ma avrebbe impattato in maniera poderosa nei rapporti interpersonali, rivoluzionandoli, in bene e in male.

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Quali sono le profezie di Bud Spencer sul futuro che sarebbe arrivato? L'attore e sportivo parla soprattutto dell'importanza di preservare il rapporto umano che va anteposto a tutto il resto:

Quando noi, attraverso il computer ordineremo da mangiare al salumiere, quando noi avremo dei rapporti con gli altri tramite il computer quando entreremo nelle case e nella vita privata degli altri – questo succederà fra alcuni anni – a questo punto cambierà la società, cambierà il nostro modo di vivere.

Dunque in poche battute  ecco preconizzato l’impero di Amazon – che era nata appena due anni prima, nel 1994, in una specie di garage – ma anche di tutti i social network: Facebook, Instagram, TikTok. E poi le varie app di delivery food, da Uber a JustEat.

Con questa rivoluzione sociale, spiega Carlo Pedersoli, diventa necessario preservare il nostro essere persone con sentimenti e passioni. E raziocinio.
Il discorso del 1996, ascoltato con quanto sappiamo oggi, è formidabile: è una perfetta critica alla società che viviamo.

[…] Il sentimento è l'unica cosa che non può essere toccato. Noi dobbiamo sempre pensare che in fondo siamo degli animali: l'importante è mantenere dei valori se noi manteniamo dei valori questi non ci potrà toccare nessuno.

Nemmeno la virtualità, nemmeno la medialità, nemmeno il cd-rom… niente!  L'uomo è l'uomo che avrà i suoi sentimenti le sue passioni di quelli che poi fondano tutti gli animali solamente noi abbiamo il vantaggio di avere un raziocinio maggiore.
E quindi speriamo di usarlo tutti un po' meglio che come lo stiamo usando oggi.

Ricorda molto la filosofia di un altro grande napoletano, che fu amico d'infanzia di Bud (nacquero nello stesso palazzo napoletano, in via Generale Orsini, quartiere Santa Lucia) e che pure ebbe  molto da dire sul rapporto fra l'uomo e la tecnologia. Stiamo parlando dell'ingegnere-filosofo Luciano De Crescenzo.

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