Bruciato vivo per riscuotere l’assicurazione: fermato il fratello nel Napoletano
![La vittima, Domenico Martone](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/30/2022/04/martone-domenico-lettere-2-1649778547951-1200x675.jpeg)
Avrebbe portato il fratello in un terreno, lo avrebbe tramortito e, mentre era ancora vivo, gli avrebbe dato fuoco. E lo avrebbe fatto per mettere le mani sui soldi dell'assicurazione sulla vita che lui stesso gli aveva fatto stipulare circa un anno fa. È la tremenda accusa che pende sul capo di A. M., marittimo di 36 anni di Sant'Antonio Abate, in provincia di Napoli, sottoposto a fermo per la morte del 33enne Domenico Martone, trovato carbonizzato nelle campagne di Lettere. L'uomo è gravemente indiziato di omicidio premeditato aggravato dai motivi abietti e dalla crudeltà.
Il retroscena è stato ricostruito dai carabinieri della Compagnia di Castellammare di Stabia (coordinati dalla Procura della Repubblica), che il 30 marzo scorso erano intervenuti per un rogo segnalato da alcuni residenti: una nube di fumo nero si alzava da un terreno poco distante dal centro abitato. Una volta sul posto, i militari avevano trovato un cadavere completamente carbonizzato che continuava a bruciare al di sotto della tettoia di una casupola. I primi elementi utili per l'identificazione erano arrivati da un'automobile parcheggiata in una stradina poco distante, intestata a Domenico Martone e dentro cui era stato trovato il green pass del 33enne.
Gli accertamenti sulla vittima avevano portato a ritenere poco probabile una esecuzione decisa per dinamiche criminali: l'uomo era incensurato e non risultava avere nessun legame con organizzazioni malavitose. I sospetti si erano quindi concentrati sull'ambito familiare ed era venuto fuori che Martone aveva una assicurazione sulla vita, stipulata oltre un anno fa su impulso del fratello.
![Il luogo del ritrovamento del cadavere di Domenico Martone](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/30/2022/04/brucia-fratello-lettere.jpeg)
Brucia vivo il fratello per i soldi dell'assicurazione, fermato marittimo
Grazie all'analisi delle telecamere di videosorveglianza pubblica e privata i carabinieri hanno accertato che, in quelle ore, nei pressi di quel terreno c'era stato anche il fratello della vittima. Con i successivi accertamenti, e tramite le analisi mediche, è stata ricostruita l'atroce fine del 33enne. Il fermato avrebbe aggredito il fratello, lo avrebbe tramortito e avrebbe appiccato il fuoco al suo corpo mentre era ancora vivo, facendolo morire bruciato. Il movente sarebbe proprio nel denaro di quella polizza assicurativa, di cui M. A. è risultato essere l'unico beneficiario.
Il fermo, eseguito a Sant'Antonio Abate dai carabinieri di Castellammare di Stabia, si è reso necessario per il concreto pericolo di fuga dell'indagato, che lavora come marittimo e che ha una relazione con una donna straniera che vive all'estero. Dopo le formalità di rito l'uomo è stato rinchiuso nel carcere di Poggioreale, a Napoli, in attesa dell'udienza di convalida del provvedimento.