Aurora Bellini, morta in gita, il papà: “Non era malata”. Striscione dei compagni di scuola: “Brilla Auro”

Nessuno vuol parlarne, nessuno vuol far finta di nulla. È racchiuso in questa apparente contraddizione il dolore delle persone che conoscevano Aurora Bellini, 19 anni, di Grosseto, studentessa della classe 4 del Cat dell’istituto "Manetti Porciatti". La ragazza è morta mentre era in gita a bordo di un traghetto, al largo di Napoli. Le indagini sono ancora in corso, l'ipotesi, che dovrà trovare conferma in un'autopsia che avrà luogo nelle prossime ore, è quella di un infarto fulminante. Per ora è aperto un fascicolo – senza indagati – per omicidio colposo. Serve a raccogliere elementi utili a chiarire la dinamica della tragedia, quali ad esempio il telefono cellulare e i farmaci della ragazza, ora sotto sequestro e a disposizione dell'Autorità giudiziaria. La procura di Torre Annunziata (Napoli) con la capitaneria di porto di Castellammare di Stabia, indaga per fare piena luce sulle cause del decesso. Per l'autopsia procederà la procura di Nocera Inferiore.
Le parole del papà di Aurora: "Non era malata, voglio la verità"
Al Corriere Fiorentino, Paolo Bellini, papà di Aurora, operaio e dirigente della squadra di calcio Batignano, comprensibilmente distrutto dal dolore per la scomparsa della figlia afferma: «Mia figlia non aveva alcuna patologia pregressa. Ora voglio solo la verità. Era nel fiore della sua vita, era una ragazza solare, aveva una parola buona per tutti».

L'omaggio dei compagni di scuola a Grosseto
Già ieri i compagni di Aurora l'hanno voluta ricordare con uno striscione fuori scuola. La scritta semplice e sentita: "Brilla Auro", in rosa, con cuori blu e viola, i colori preferiti dalla ragazza. Ieri a Grosseto è tornata la classe 4 del Cat dell'istituto, quella di Aurora. Gli studenti toscani dovevano andare a Palermo per una gita sui temi della legalità, sono stati invece protagonisti di un incubo. Sempre ieri gli studenti dell’istituto hanno effettuato un minuto di silenzio per ricordarla.
Ma è lutto in tutto il centro grossetano: fiori al bar frequentato dalla 19enne, mazzi di rose, una comunità, quella di Batignano, lì dove Aurora risiedeva coi genitori e la sorella gemella Martina che non parla d'altro e che in segno di cordoglio ha annullato tutte le feste, perfino i compleanni dei bambini, per tutta la settimana.