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“Stai guardando?” Quattro contro due: massacrati con manganello e calci davanti a centinaia di persone

Due ventenni pestati brutalmente per uno “sguardo di troppo” davanti centinaia di clienti di un bar a Ottaviano. I carabinieri arrestano 4 persone, 2 sono minorenni. Durante l’aggressione utilizzato anche un manganello.
A cura di Redazione Napoli
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Immagine di repertorio
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Uno avrà per un pezzo lividi ed ematomi, l'altro rimarrà con uno sfregio sul volto e l’indebolimento permanente della masticazione. Una cosa è certa: i due ragazzi di vent'anni pestati a sangue all'esterno del Bar "Maxi O" di Ottaviano, comune del comprensorio vesuviano, provincia di Napoli, ricorderanno a vita quel pestaggio che gli poteva costare la vita, com'è accaduto in altre tristi circostanze. I fatti risalgono a oltre tre mesi fa, gli arresti sono avvenuti ora, effettuati dai militari della Compagnia Carabinieri di Torre Annunziata che hanno dato esecuzione a due ordinanze di misura cautelare, emesse dai GIP del Tribunale di Nola e del Tribunale per i Minorenni di Napoli. Nel mirino quattro ragazzi gravemente indiziati – a vario titolo e in concorso tra loro – dei delitti di «lesioni personali pluriaggravate e porto illegittimo di armi ed oggetti atti ad offendere, avendo agito in più persone riunite, armati e per futili motivi, approfittando della cosiddetta "minorata difesa" delle vittime».

Cosa sia accaduto quella maledetta notte è presto spiegato: nell'aprile scorso due ventenni, entrambi di Ottaviano, avevano denunciato il pestaggio nei loro confronti. Erano stati deliberatamente e ferocemente colpiti più volte, nei pressi del locale e alla presenza di una moltitudine di avventori, con pugni, calci e con un manganello telescopico. I medici avevano parlato di «lesioni particolarmente gravi». Ma il motivo di questa barbara violenza? Il più classico dei "futili motivi" da serata in discoteca: «Stai guardando?». Ovvero: quello il casus belli che giornalisti e investigatori spesso sintetizzano con la locuzione «sguardo di troppo».

L’indagine, condotta dalla Stazione Carabinieri di Ottaviano non ha avuto immediati risultati ma è stata inesorabile: l’analisi dei filmati di videosorveglianza, testimoni ascoltati e soprattutto «attività ispettiva» sui telefoni cellulari degli indagati. Così sono scattati gli arresti. Per i due indagati maggiorenni sono scattati gli arresti domiciliari; per i due indagati minorenni (17 e 15 anni) sono state applicate, rispettivamente, le misure cautelari del collocamento in comunità e della permanenza in casa.

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