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Campi Flegrei

Bradisismo Campi Flegrei, l’allerta resta gialla. Non ci sarà stato d’emergenza. Esercitazione a ottobre 2024

Audizione parlamentare del ministro della Protezione civile Musumeci: “Dire che lo Stato può mettere in sicurezza tutto il costruito dei Campi Flegrei è una bugia”
A cura di Cir. Pel.
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Ai Campi Flegrei lo stato d'allerta per il bradisismo che causa terremoti più intensi da ormai due anni resta giallo. Lo ha detto il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci intervenendo in Commissione parlamentare per le Questioni regionali. «Negli ultimi mesi si è riunita per tre volte la Commissione Grandi Rischi e il 26 luglio scorso – ha spiegato – si è riunita di nuovo confermando la prosecuzione delle attività di monitoraggio per il bradisismo, senza modificare il livello di allerta che rimane giallo». «Abbiamo anche consentito – ha spiegato Musumeci – che, per quest'anno, la terza esercitazione, invece di svolgersi nel mese di agosto o settembre, sarà svolta alla fine di ottobre, proprio per evitare di produrre allarme, ben consapevoli che in quell'area si vive essenzialmente di turismo. Ma, attenzione: negare il problema o metterlo sotto il tappeto non significa risolverlo. Minimizzarlo può essere fatale».

Sono quattro i livelli di attenzione possibili: verde, giallo, arancione e rosso (quest'ultimo è il più grave, prevede l'evacuazione totale di tutta la popolazione). Musumeci esclude anche la dichiarazione di stato d'emergenza per i Campi Flegrei: «Il Governo con due decreti legge ha fornito una risposta alle esigenze dei territori, atteso che, nelle peculiari circostanze derivanti dallo specifico contesto di rischio bradisismico, non si è ritenuto, al momento, sussistessero le condizioni per la deliberazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale ai sensi del Codice della Protezione civile».

Durante l'audizione vengono snocciolati i numeri dei Campi Flegrei: «Nell’area dei Campi Flegrei ricadono 102mila abitanti in gran parte a Pozzuoli e Bacoli e delle Municipalità IX e X di Napoli. I rischi concreti sono tre: sismico, vulcanico e bradisismico. Dal 2005 a oggi il terreno si è sollevato di 1,20 metri e questo può mettere a rischio i servizi idrico-fognari e tecnici. Il fenomeno è presente da millenni. Dall’ultimo dopo-guerra il tasso di densità abitativa è cresciuto del 100%. Nel 1951 c'erano 50mila abitanti, nel 2021 sono saliti a quasi 103mila. Si può solo mitigare l’effetto del danno ma non si possono scongiurare i tre fenomeni».

«Abbiamo varato – ha continuato il ministro – il decreto legge 140/23, convertito nella legge 183/24 che ha consentito una serie di iniziative improntate a prevenzione: microzonazione sismica di livello 3 con studio della vulnerabilità, analisi dell’edilizia privata circoscritta nell’area a maggior rischio, monitoraggio sismico, maggiore campagna di informazione e comunicazione, pianificazione su come allontanare la popolazione in caso di necessità».

Ma, avverte il ministro: «Dire che lo Stato può mettere in sicurezza tutto il costruito dei Campi Flegrei è una bugia, un abuso. Lo Stato può intervenire per assicurare alla popolazione la fruibilità degli spazi pubblici, ma non può alimentare le illusioni di 103 mila abitanti».

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