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Campi Flegrei

Bradisismo Campi Flegrei, “Deformate anche le condutture di gas e acqua. Crepe in casa? Chiamate un tecnico”

Il professor Roberto Castelluccio, docente di Architettura Tecnica della Federico II, a Fanpage.it: “Serve un piano di rischio anche per il bradisismo”
Intervista a Roberto Castelluccio
Professore di Architettura Tecnica dell'Università Federico II e consulente per rischio sismico del Comune di Pozzuoli
A cura di Pierluigi Frattasi
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“Serve un Piano di Protezione Civile per il Rischio Bradisismico, che si aggiunge agli scenari di rischio per terremoti ed eruzioni già esistenti e da aggiornare, in considerazione della prolungata fase di sollevamento del suolo. Il Bradisismo dei Campi Flegrei è un fenomeno vulcanico unico al mondo, che comporta una importante deformazione del suolo, la quale, a sua volta, determina la fratturazione dei sistemi rocciosi ed i conseguenti terremoti di bassa intensità e di alta frequenza che incidono sul sistema infrastrutturale ed edilizio. Se il suolo si deforma e vibra continuamente, si deformano anche gli impianti a rete, come gli acquedotti, le fognature e le reti di gas e energia, e gli edifici subiscono una serie di sollecitazioni che incidono sugli elementi tecnici e alla lunga potrebbero incidere anche sull’ossatura strutturale”.

A parlare a Fanpage.it è il professor Roberto Castelluccio, docente di Architettura Tecnica presso il Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale dell’Università Federico II di Napoli, e consulente del Comune di Pozzuoli, in qualità di esperto di multi-rischio a supporto del piano di protezione civile.

Il professor Roberto Castelluccio
Il professor Roberto Castelluccio
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Professore, si sta pensando quindi di creare un piano di Protezione Civile anche per il rischio bradisismo?

Noi abbiamo portato questo tema all’attenzione del Dipartimento di Protezione Civile e del Ministro Nello Musumeci che si è subito interessato alla proposta ed attivato. Per Pozzuoli il bradisismo è un ulteriore scenario di rischio rispetto ai canonici scenari di rischio sismico e vulcanico, quest’ultimo collegato all’ipotesi di una eruzione. Il bradisismo è un terzo scenario di rischio che non può essere considerato solo un rischio connesso a un fenomeno sismico di bassa intensità, perché sarebbe una semplificazione eccessiva.

Perché?

La parte strutturale del sistema edilizio è in grado di resistere a terremoti di bassa intensità. Ma va considerato che il bradisismo è un fenomeno ripetitivo che incide sull’integrità degli elementi tecnici (intonaci, frontalini, cornicioni …) generalmente poco duttili; il loro danneggiamento incide direttamente sugli ambiti urbani di riferimento ed espone al rischio la popolazione. Inoltre, a lungo andare anche le sollecitazioni di bassa intensità possono affaticare gli elementi strutturali degli edifici, oltre a deformare il sistema degli impianti a rete che potrebbero disperdere nel sottosuolo le portate idriche. Infine, il Bradisismo incide profondamente sullo stato d’animo della popolazione, e questo non è un dato trascurabile.

Qual è la vostra proposta?

Proseguire e implementare tutte le attività di analisi, monitoraggio e prevenzione già avviata da diversi anni per gli scenari di Rischio Vulcanico e Sismico, e avviare una veloce analisi di dettaglio delle caratteristiche del sottosuolo, del sistema edificato ed impiantistico che consenta di sviluppare delle specifiche Analisi di Vulnerabilità, come indicava anche il Ministro Musumeci, che si basino sulla conoscenza diretta degli edifici e delle reti e non su un’analisi statistica speditiva, come in uso nelle tradizionali metodologie codificate.

Si è partiti con la microzonazione di terzo livello e le indagini sulle cavità, bisogna agire rapidamente sull’edificato e sulle infrastrutture, che deve essere adeguato alla normativa sismica. Bisogna dare garanzia alla popolazione che il sistema edilizio di Pozzuoli sia quanto più resiliente possibile rispetto a tutti gli scenari di rischio a cui la Città è assoggettata. Vanno inoltre attivate iniziative di supporto alla popolazione che è comprensibilmente molto stressata da questa situazione e deve imparare a convivere con questa forma prolungata di scenario sismico da Bradisismo. Oggi la conoscenza dei fenomeni sismici è più avanzata, le strumentazioni sono più precise e monitorano più parametri. La velocità di deformazione del suolo attualmente è inferiore a quella del 1980 ma il numero di terremoti e certamente intensificato e incide fortemente sulle vite dei cittadini comuni, che non sono tecnici, e sono sottoposti a continue sollecitazioni.

Quali interventi?

Gli interventi possono essere di diverso tipo e in parte sono già iniziati, sostanzialmente si deve agire su tutti i fronti: tecnici, urbanistici, sociologici…., al fine di ridurre la Vulnerabilità del sistema urbano e incrementarne la resilienza. Penso all’adeguamento degli edifici scolastici che già i Comuni fanno da tempo. È una cosa che rassicura le famiglie. I genitori devono stare sereni, sapendo che anche in caso di terremoto i loro figli sono in scuole sicure. Identicamente penso agli Ospedali e le strutture sportive e affollate…. Bisogna porsi il problema dell’edilizia residenziale che abbiamo portato al tavolo della discussione istituzionale.

Bisogna inoltre contrastare la cattiva informazione, che genera panico. Ascoltare solo i dati ufficiali studiati dall’Ingv. Se la Commissione Grandi Rischi supportata da tutti i centri di competenza decide di mantenere l’allerta gialla, possiamo dare fiducia.

Cosa deve fare chi si accorge dell’apertura di una crepa in casa?

È possibile che succeda in un territorio fortemente assoggettato ad eventi sismici di bassa intensità ma di alta frequenza. In questi casi bisogna chiamare un tecnico per fare una valutazione dell’impatto ed essere sicuri che non ci siano danni alle strutture portanti o ai diversi elementi tecnici che compongono l’edificio, in particolare a quelli che aggettano sugli spazi pubblici

Le continue scosse di terremoto hanno danneggiato gli edifici?

I danni sono stati finora contenuti. I Sindaci stanno facendo una grande azione di verifica ed i casi di danneggiamenti sono veramente pochissimi e concentrati su edifici già di per se danneggiati.

Dopo il bradisismo degli ’80 sono stati presi provvedimenti per migliorare la tenuta anti-sismica delle strutture. Qual è la situazione dell’edificato attualmente?

Molti edifici dopo l’80 sono stati consolidati. Tuttavia, noi abbiamo proposto di realizzare dei piani di analisi di dettaglio. D’altra parte, intervenire sull’edilizia privata è più complicato per una amministrazione pubblica e si sta ragionando su questo a livello istituzionale. L’obiettivo è avere per Pozzuoli una conoscenza approfondita di dettaglio dello stato di salute dell’edificato, in modo da poter intervenire prontamente in caso di bisogno; per questo abbiamo proposto un piano di analisi delle facciate degli edifici per capire se gli elementi aggettanti sulle strade pubbliche possano creare rischi.

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