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Campi Flegrei

Bradisismo Campi Flegrei, danneggiate di nuovo le boe dell’Osservatorio Vesuviano: “Chi sa denunci”

Il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Mauro Di Vito: “Sono dati fondamentali, non possiamo perderli. Il bradisismo ha rallentato, ma non si è arrestato”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Danneggiate di nuovo le apparecchiature dell'Osservatorio Vesuviano nel mare di Pozzuoli che servono a monitorare il bradisismo. Quei dati sono fondamentali per noi. Chi sa denunci" è l'appello lanciato dal direttore dell'Osservatorio, Mario Di Vito, ai microfoni del Tgr Campania, nell'edizione delle. 14,00 di mercoledì 5 giugno 2024. "Purtroppo – spiega il responsabile dell'istituto di ricerca – ripetutamente ci sono danneggiamenti alle nostre strumentazioni a mare, uniche al mondo, perché messe in mare basso. La nostra strumentazione sta a meno 50,60, 70 metri e viene tirata su. Poi dobbiamo intervenire noi".

Di Vito: "Chi sa denunci"

Già nelle scorse settimane, in audizione alla commissione Protezione Civile del Comune di Napoli, come anticipato da Fanpage.it, Di Vito aveva lanciato l'allarme contro vandalizzazioni e furti ai danni dei sensori di monitoraggio dell'Osservatorio Vesuviano. Ieri ha lanciato un nuovo appello, alla luce dei nuovi danneggiamenti:

A volte, spero involontariamente, vengono tirate su da ancore e reti di pescatori. Quell'area peraltro è interdetta alla navigazione. Ciò nonostante continuano ancoraggi e danni. Non solo di tipo economico, ma soprattutto alla registrazione e invio dei dati di monitoraggio alla nostra centrale. Chi vede lo dica alla Capitaneria di Porto e a noi, in modo che questa strumentazione fondamentale non sia danneggiata. Siamo in un momento di crisi e non ci possiamo permettere la perdita di dati.

Mauro Di Vito
Mauro Di Vito

"Il bradisismo è rallentato, ma non si è arrestato"

Di Vito ha poi fatto il punto della situazione sugli ultimi studi sul bradisismo, alla luce del bollettino settimanale pubblicato martedì 4 giugno:

Dopo l'evento del 20 maggio di magnitudo 4.4, il più grosso degli ultimi 40 anni, c'è stato un lieve rallentamento nella velocità di deformazione e una significativa diminuzione del numero dei terremoti, ma questo non significa che il processo si è arrestato. Noi continuiamo a seguirlo con la stessa energia.

Il prefetto di Napoli in visita all'Osservatorio

Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha visitato ieri l'Osservatorio Vesuviano, Sezione dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia che si occupa di ricerca vulcanologica e geofisica e di monitoraggio dei vulcani attivi. Accolto dal direttore, Mauro di Vito e dalla direttrice del Dipartimento vulcani dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Francesca Bianco, il prefetto ha visitato la sala di monitoraggio, struttura operativa ove sono convogliati i segnali acquisiti da tutte le Reti di Monitoraggio permanenti dei vulcani campani (Vesuvio, Campi Flegrei, Ischia) e della Rete Sismica di Stromboli.

Il direttore di Vito ha illustrato i sistemi di analisi automatica, presenti in Sala che consentono il rilevamento e la localizzazione degli eventi sismici locali. Tali sistemi sono integrati in quelli di visualizzazione consentendo al personale dedicato – che opera, su turni, 24 ore su 24 in tutti i giorni dell'anno – una visione globale aggiornata in tempo reale delle fenomenologie geofisiche in atto. Dalla Sala vengono comunicati al Dipartimento della Protezione Civile tutti gli eventi sismici con magnitudo superiore alle soglie previste per i vulcani campani, gli sciami sismici significativi e gli altri eventi di potenziale rilevanza, ai fini della sorveglianza.

Il direttore dell'Osservatorio ha anche illustrato le diverse attività di monitoraggio effettuate: monitoraggio sismologico, geodetico, vulcanologico e geochimico, basate su diversi parametri ma tutti finalizzati a definire la dinamica vulcanica dell'area. Il Prefetto ha espresso "vivo apprezzamento" per l'opera svolta quotidianamente presso l'Osservatorio Vesuviano, impegnato attivamente in un'intensa attività di ricerca in diversi campi con l'obiettivo principale di studiare i processi che generano le eruzioni vulcaniche e i meccanismi della loro evoluzione e attuarne il costante monitoraggio. Ha sottolineato, inoltre, l'importanza del ruolo dell'Osservatorio non solo per l'elevata qualificazione e l' attualità delle tecnologie ma anche per l'impegno svolto nel campo dell'informazione e della comunicazione nei confronti dei cittadini, che contribuisce ad elevare la percezione di sicurezza in una popolazione provata dai recenti eventi bradisismici.

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