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Boss ucciso a San Martino Valle Caudina, in carcere il 31 enne fermato e sospettato del delitto

È in carcere il 31enne sospettato dell’omicidio di Orazio De Paola, il boss del clan Pagnozzi di 58 anni, ucciso con 5 colpi di pistola a bruciapelo ieri mattina, 8 settembre, a San Martino Valle Caudina, in provincia di Avellino. Il giovane, che è originario della zona e pregiudicato, era stato fermato ieri sera dai carabinieri al casello di Roma.
A cura di Pierluigi Frattasi
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La vittima, Orazio De Paola
La vittima, Orazio De Paola

È in carcere il 31enne sospettato dell'omicidio di Orazio De Paola, il boss del clan Pagnozzi di 58 anni, ucciso con 5 colpi di pistola a bruciapelo ieri mattina, 8 settembre, a San Martino Valle Caudina, in provincia di Avellino. Il giovane, che è originario della zona e pregiudicato, era stato fermato ieri sera dai carabinieri del Comando Provinciale di Avellino mentre era in macchina in autostrada, con altri suoi familiari, e viaggiava in direzione Roma. Il 31enne era stato bloccato nei pressi del casello di Roma Nord. Secondo le prime ricostruzioni, il giovane, nei giorni precedenti al delitto, avrebbe avuto degli screzi con la vittima. Il giovane sarebbe stato individuato grazie alle telecamere di videosorveglianza e di alcune attività commerciali, che lo avrebbero ripreso nei pressi del luogo dell'agguato.

Il boss ucciso con cinque colpi

De Paola, 58 anni, era in via Castagneto sulla sua bicicletta elettrica quando è stato affrontato dal killer, intorno alle dieci. Probabilmente l'assassino lo stava aspettando e ha approfittato della strada isolata per ucciderlo. Sono stati esplosi almeno cinque colpi, con una pistola di piccolo calibro: quattro proiettili al torace e il quinto alla testa, quando l'uomo era già a terra agonizzante. Orazio De Paola, secondo gli inquirenti, era ai vertici del clan Pagnozzi di San Martino Valle Caudina. Il clan Pagnozzi, originario del Napoletano ma da decenni insediatosi nell'Avellinese, con rapporti coi Casalesi e ramificazioni anche a Roma, da 40 anni è egemone per tutti gli affari illeciti nella Valle Caudina, sia sul versante irpino sia su quello caudino.

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