Borrelli dopo l’aggressione all’ospedale S. Giovanni Bosco: “Volevano uccidermi”
Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi, e ricandidato alle elezioni del prossimo 20 e 21 settembre, parla a Fanpage.it dopo la violentissima aggressione subita all'esterno dell'ospedale San Giovanni Bosco da parte di un gruppo di persone. Borrelli porta ancora addosso i segni dell'aggressione, calci, pugni ed anche un tentativo di rottura dell'osso del collo. Proprio sul San Giovanni Bosco, il consigliere ha speso molta della sua attività amministrativa degli ultimi 5 anni, battendosi per l'allontanamento dell'influenza dei clan camorristici dalla gestione dell'ospedale. Vicenda che riguarda il procedimento di scioglimento della Asl Napoli 1 sul quale dovrà decidere il Ministro dell'Interno Luciana Lamorgese.
"Una donna ha detto uccidilo!"
"Ero all'esterno del San Giovanni Bosco per raccontare quello che abbiamo fatto negli ultimi 5 anni – spiega Borrelli – quando si sono avvicinate in pochi secondi alcune persone, mi hanno colpito con calci e spintoni, io sono finito a terra, non ero in grado di reagire e mentre ero a terra una donna ha detto ad un uomo, uccidilo". Le fasi concitate dell'aggressione sono state riprese in un video girato da alcuni collaboratori di Borrelli. "A quel punto un uomo mi ha preso la testa ed ha tentato di girarla". La Procura della Repubblica di Napoli ha accertato l'influenza del clan Contini nella gestione dell'ospedale San Giovanni Bosco: "In questo ospedale – sottolinea il consigliere Verde – il parcheggio era gestito da una società finta, che rilasciava fatture fittizie, li abbiamo cacciati e al loro posto sono arrivati i parcheggiatori abusivi. Si tratta di un'area in cui era stato costruito un gabbiotto abusivo, una sbarra abusiva e il clan Contini ci teneva le moto e le auto usate nei loro raid". La situazione è cambiata con la nuova gestione dell'ospedale: "Devo ringraziare il direttore Ciro Verdoliva, la magistratura e i carabinieri, noi abbiamo smantellato tutto questo, e oggi, indipendentemente da quello che mi è successo, quel parcheggio è libero e gratuito per tutti". Oltre alla vicenda del parcheggio, Borrelli mise alla luce la gestione della buvette dell'ospedale assegnata ad un'azienda che dal 2015 era colpita da interdittiva antimafia. "Ho subito diverse minacce in questi anni da questa gente, ma ora li abbiamo cacciati".
L'impegno sulla sanità pubblica e sull'ambiente
Tra le battaglie portati avanti in questi anni da Borrelli c'è anche quella contro i colletti bianchi nella sanità pubblica. "Sono stato l'unico consigliere a denunciare ed ottenere il licenziamento del primario dell'Ospedale del Mare che aveva chiuso il suo reparto per fare una festa. Lo chiamavano "il principe" o "l'intoccabile". La vicenda riguarda l'ex primario dell'Ospedale del Mare Francesco Pignatelli che, chiuse il suo reparto di chirurgia vascolare, spostando i pazienti durante la notte, per permettere a tutto il personale di partecipare ad un party da lui organizzato. Il primario è stato poi licenziato dalla Asl Napoli 1. Borrelli è il capolista di Europa Verde, la lista ecologista a sostegno di Vincenzo De Luca. "5 anni fa facemmo un accordo con De Luca, se avessimo eletto un consigliere avrebbe seguito la nostra linea sull'ambiente, e così è stato – spiega Borrelli – abbiamo eliminato gli inceneritori dal piano rifiuti, abbiamo investito in raccolta differenziata tanto che oggi siamo davanti alla Toscana e alla Liguria per raccolta differenziata. Ora abbiamo anche cantierizzato gli impianti di compostaggio, indispensabili per chiudere il ciclo dei rifiuti".