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Bombe, ferimenti, omicidi: guerra aperta a Napoli per il controllo della droga

In una settimana a Ponticelli (Napoli Est) si sono registrati tre ferimenti, un omicidio, l’esplosione di una bomba. Scenari su cui gli investigatori stanno lavorando intensamente e che sembrano raccontare la storia di una faida per il controllo della droga, scoppiata tra il gruppo Casella e il clan De Micco – De Martino.
A cura di Nico Falco
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Due ferimenti, una bomba, un duplice agguato, e tutto nel giro di una settimana: quello che sta accadendo a Ponticelli, nella periferia Est di Napoli, appare come un botta e risposta tra organizzazioni criminali, tra vecchi e nuovi gruppi che si contendono lo stesso "fortino" e l'egemonia sui traffici di droga. Gli investigatori sono al lavoro per mettere in fila i vari episodi, fino ad ora il collegamento non è certo, ma il quadro che ne esce fuori è quello di uno scontro tra il clan De Micco – De Martino e il gruppo Casella. Gli scenari in cambiamento a Ponticelli sono strettamente monitorati dalle forze dell'ordine, che ieri hanno arrestato 6 spacciatori nel rione De Gasperi, ex roccaforte dell'ormai disciolto clan Sarno.

L'ultimo episodio, nel pomeriggio di ieri, 18 marzo. Intorno alle 16 viene ferito da un colpo di pistola il 46enne Ciro Cotugno. Colpito a una spalla e trasportato al Pronto Soccorso del Villa Betania, non è in pericolo di vita. Sottoposto agli arresti domiciliari, lo raggiungono nei pressi di casa sua in via San Michele. L'uomo non è inquadrato in un clan ma ha diversi precedenti per spaccio: nel 2019 fu arrestato insieme alla suocera del boss detenuto Antonio D'Amico, dopo uno scambio droga-soldi. Addosso aveva una chiave che apriva un sottoscala dove c'erano 900 grammi di hashish. Ma nel tempo il 46enne si sarebbe avvicinato anche ai "Bodo", ovvero ai De Micco, clan ormai estinto i cui reduci sono confluiti nel nuovo gruppo coi De Martino, denominato anche "XX".

Il ferimento di Cotugno arriva 12 ore dopo lo scoppio della bomba in via Crisconio: nessun ferito, 5 auto danneggiate. La zona è considerata sotto il controllo dei Casella e la strada è proprio quella in cui, nel 2019, venne arrestato Cotugno. Anche questo episodio appare di difficile decifrazione: in zona abitano diversi familiari di esponenti dei Casella e non si può escludere che si tratti di un messaggio, proveniente dal gruppo opposto.

Quattro giorni prima, il 14 marzo, l'agguato in via Esopo. Viene ferito mortalmente Giulio Fiorentino, considerato ai vertici del gruppo De Micco – De Martino; il ragazzo, 29 anni, muore poco dopo l'arrivo in ospedale. Con lui viene colpito Vincenzo Di Costanzo, 23 anni, colpito da diversi proiettili alle gambe, che viene operato d'urgenza. Per gli investigatori potrebbe essere la risposta al raid che si è consumato due giorni, la notte del 12 marzo: viene colpito a una mano Giuseppe Righetto, detto ‘o Blob, 36 anni; frattura del metacarpo, 30 giorni di prognosi. L'uomo alle forze dell'ordine dice di essere stato colpito in via Franciosa, considerata Roccaforte dei Casella, da due rapinatori, nel tentativo di disarmarli, ma la sua versione convince poco.

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