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Bombe, arresti e il mercato della droga da spartire: a Pianura ora contano le alleanze tra i clan

Blitz nella notte a Pianura, poche ore prima c’era stata la bomba contro il nipote del boss Lago: disarticolati i clan storici, il quartiere ora è al centro delle mire dei gruppi delle altre zone di Napoli.
A cura di Nico Falco
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Gli arresti in due dei clan principali di Pianura, poche ore prima una bomba contro l'esponente dei un gruppo di camorra storico, un gruppetto di giovani criminali che, ancora una volta, si ritrova solo sul territorio. La situazione di Pianura, periferia Ovest di Napoli, oggi è, di nuovo, un grosso punto interrogativo: con la disarticolazione dei clan dovuta agli arresti di questa notte si è venuto a creare un vuoto di potere che potrebbe riportare il quartiere nelle mire dei clan delle aree limitrofe. Uno scenario in cui contano soprattutto le alleanze: alla finestra ci sono i clan del Rione Traiano, di Soccavo e dei comuni limitrofi di Quarto e Marano.

La bomba contro il nipote del boss Lago

L'esplosione intorno alle 23 di ieri, 24 novembre, in via Nabucco. Una bomba ha fatto saltare l'ingresso di un palazzo, la scena è terribile: portone sventrato, calcinacci ovunque. Bombarolo ancora da identificare, ma l'ipotesi ritenuta maggiormente verosimile è che si tratti di un messaggio, di un avvertimento: in quell'edificio abita Antonio Lago, nipote del boss Pietro ‘o Ciore e ritenuto a capo di uno dei gruppi criminali del quartiere. Già provarono ad ucciderlo nell'agosto 2023; per quell'agguato, pochi mesi dopo, sono stati fermati 5 uomini inquadrati dagli inquirenti nel clan Marfella-Cuffaro, compagine legata, e non solo da vincoli di parentela, a quella dei Carillo-Perfetto.

I danni alla cancellata a Pianura
I danni alla cancellata a Pianura

Gli arresti dopo l'omicidio di Andrea Covelli

Poche ore dopo, la Polizia è piombata nel quartiere per l'esecuzione di una ordinanza: 15 destinatari, quasi tutti inquadrati nei Marsicano-Esposito ma anche alcuni dei Carillo. Le accuse vanno dall'associazione mafiosa alla detenzione e porto di armi da fuoco, alle estorsioni commesse anche con telefoni dal carcere. E c'è un tentato omicidio: quello di Antonio Gaetano, detto Biscotto, ferito il 24 agosto 2022 in via Cannavino; il ragazzo, ritenuto boss emergente dei Carillo, è stato ferito nuovamente il 12 marzo successivo ed è morto una settimana dopo in ospedale.

Le indagini della Squadra Mobile della Questura di Napoli sono partite dopo l'omicidio di Andrea Covelli, il cui corpo è stato rinvenuto l'1 luglio 2022 in una selva contrada Pignatiello; il 26enne non era inquadrato nei clan ma il fratello, ritenuto affiliato ai Carillo, è uno dei destinatari del blitz da 34 arresti eseguito il 14 luglio, due settimane dopo.

Gli interessi degli altri clan su Pianura

Il blitz del luglio ha radicalmente cambiato gli scenari del quartiere: la disarticolazione dei due clan principali, eredi dei Mele e dei Marfella, ha spianato la strada alla "paranza dei bambini di Pianura", che ne ha approfittato per mettere le mani sul traffico di droga. Con l'arresto di quello che viene ritenuto il capo, Massimiliano Santagata, le carte si sono mischiate di nuovo.

I reduci si sarebbero avvicinati ai Carillo e in questo contesto di riorganizzazione si inquadrerebbe la morte di Gennaro Ramondino, il cui corpo bruciato è stato trovato agli inizi di settembre; per quell'omicidio è reo confesso un ragazzino di appena sedici anni. Ora, coi nuovi arresti, e con le manette per gli ultimi ancora liberi dei due clan principali, sul territorio restano soltanto i reduci della paranza dei bambini. Non strutturati, non organizzati, violenti. Dall'altro lato, gli eredi del clan Lago. È possibile che, per i passi successivi, a contare saranno le alleanze.

Il clan che fu del boss Pietro ‘o Ciore, infatti, potrebbe contare sull'appoggio dei Cutolo e soprattutto dei Sorianiello del Rione Traiano, in virtù di un patto stretto anni fa per contrastare l'alleanza Marfella-Vigilia (e rivelato dal pentito Salvatore Romano) che comprendeva anche i Giannelli di Cavalleggeri e, non in senso stretto, i Genidoni-Esposito della Sanità, il gruppo Ricci dei Quartieri Spagnoli e i Festa del Cavone. Accordi che potrebbero essere ormai superati (il clan Vigilia si è successivamente alleato coi Marsicano, eredi dei Mele e quindi contrapposti ai Marfella), ma, con una torta così allettante da sparire, non è escluso che possano essere rispolverati.

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