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Bomba sotto l’auto di un finanziere, tra gli arrestati anche l’uomo indagato per la morte di Lucia Salcone a Foggia

C’è anche il marito di Lucia Salcone, indagato per l’omicidio volontario della donna, tra gli arrestati per l’attentato dinamitardo andato in scena a Bacoli nel marzo del 2023 ai danni di un ufficiale della Guardia di Finanza.
A cura di Valerio Papadia
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Le immagini dell'attentato ai danni del finanziere a Bacoli
Le immagini dell'attentato ai danni del finanziere a Bacoli

C'è anche Ciro Caliendo tra coloro che sono stati arrestati, nelle scorse ore, dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli per l'attentato dinamitardo andato in scena nel marzo del 2023 a Bacoli, nella provincia partenopea e per il quale l'ex compagna del militare è ritenuta la mandante; in quella occasione una bomba esplose sotto l'auto del finanziere, che riuscì ad uscirne incolume soltanto per un colpo di fortuna. Ciro Caliendo, 46 anni, oltre ad essere stato arrestato in quanto ritenuto complice dell'attentato, è anche indagato per l'omicidio della moglie, Lucia Salcone, donna di 47 anni morta carbonizzata il 27 settembre a San Severo, nella provincia di Foggia, in Puglia.

Lucia Salcone, morta in auto nel Foggiano

Lucia Salcone
Lucia Salcone

La morte di Lucia Salcone risale, come detto, allo scorso 27 settembre: sulla Strada Provinciale 13, a San Severo, la Fiat 500 sulla quale viaggiavano la 47enne e il marito, Ciro Caliendo appunto, si è schiantata contro un albero e poi ha preso fuoco: mentre l'uomo è riuscito ad uscire in tempo dall'abitacolo, la donna è purtroppo morta carbonizzata. Le indagini sull'incidente, però, hanno rivelato che la vettura procedeva a bassa velocità, oltre alla presenza di liquido infiammabile all'interno dell'abitacolo: elementi che hanno portato gli inquirenti a indagare Ciro Caliendo per omicidio volontario; si attendono i risultati dell'autopsia e quelli dei test sul liquido rinvenuto nell'auto.

L'attentato all'ufficiale della Guardia di Finanza a Bacoli

Ciro Caliendo, però, è stato arrestato anche per fabbricazione di ordigno esplosivo e concorso in tentato omicidio in relazione all'attentato dinamitardo ai danni dell'ufficiale della Guardia di Finanza, sotto la cui auto, mentre lui si trovava nell'abitacolo, esplose una bomba. Secondo quanto emerso dalle indagini, l'ex compagna del finanziere avrebbe commissionato l'attentato, mentre Caliendo avrebbe costruito materialmente l'ordigno artigianale, poi deflagrato nella vettura dell'ufficiale delle Fiamme Gialle.

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