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Bomba contro bar a Cavalleggeri: clan vuole cacciare dal quartiere famiglia del boss rivale

Bomba contro bar di Cavalleggeri, Napoli Ovest: sarebbe una intimidazione per i gestori, parenti di un boss, per costringerli a lasciare il quartiere.
A cura di Nico Falco
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Dopo l'incendio, la bomba: nella tarda serata di ieri, 14 ottobre, un ordigno è stato fatto esplodere contro il Lussy Caffè di via Cavalleggeri Aosta, nella periferia occidentale di Fuorigrotta. Il bar è la stesso che fu oggetto di un attentato incendiario pochi giorni fa, nella notte del 2 ottobre scorso: in quella circostanza venne appiccato il fuoco sulla saracinesca esterna. Anche per ieri sera i danni sarebbero contenuti e soprattutto non si registrano feriti.

Il boato ha causato panico nella zona: il bar si trova in una strada di passaggio, al piano terra di edifici residenziali. Sul posto la Polizia di Stato per i rilievi del caso. L'esplosione, oltre all'ingresso dell'attività, ha creato danni anche al balcone del primo piano. Al momento, con la ricostruzione ancora in corso, si parte da un punto fermo: le forze dell'ordine sono sicure che si sia trattato di una intimidazione, i cui motivi sarebbero da ricercare non nel racket, ma nelle dinamiche di camorra del quartiere. Il bar, infatti, è riconducibile ad alcuni parenti di Alessandro Giannelli, boss attualmente detenuto che nel recente passato aveva, secondo gli inquirenti, approfittato del vuoto di potere per prendere il controllo degli affari illeciti a Cavalleggeri e, tramite alleanze, anche a Bagnoli, con ramificazioni fino a Fuorigrotta e Pianura.

I gestori del bar non sono legati alla criminalità organizzata e risulterebbero totalmente estranei a qualsiasi logica di camorra, ma, spiegano fonti investigative a Fanpage.it, sarebbe bastata la parentela perché il clan rivale decretasse la loro cacciata dal quartiere. Nei giorni scorsi a Cavalleggeri si sarebbero verificati anche alcuni pestaggi, non denunciati, ai danni di pregiudicati vicino allo stesso gruppo criminale: tutto sarebbe parte dello stesso piano, ovvero, come spesso accade quando una cosca prende il sopravvento sull'altra, costringere i rivali a lasciare la zona, che siano membri del clan o semplicemente loro familiari.

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