Bluey degli Incognito: “Pino Daniele ha scritto la colonna sonora della mia anima”
Protagonisti al Lido Varca d'Oro per l'apertura del loro tour in Italia, gli Incognito hanno anche reso omaggio a Pino Daniele. Jean-Paul “Bluey” Maunick, infatti, leader della band che ha scritto la storia dell'acid-jazz, ha voluto esprimere, a Fanpage.it, la sua devozione artistica per il musicista napoletano, prima di salire sul palco e farsi accompagnare in "Che male c'è" da Andrea Radice, cantante napoletano noto anche per la sua partecipazione a X Factor. La conoscenza del cantante con Pino Daniele deriva dalla sua curiosità musicale che negli anni '70 lo portò ad ascoltare i Napoli Centrale e incontrare per la prima volta quello che sarebbe stato un artista fondamentale per la musica italiana: "Presto o tardi chiederò agli eredi di remixare alcune sue produzioni. Purtroppo lui è morto prima che il mio sogno potesse avverarsi".
"È fantastico suonare Pino Daniele che ha scritto parte della colonna sonora italiana nella mia anima. Mi sono innamorato a metà degli anni '90 e la colonna sonora di quell'amore fu proprio Pino Daniele. Lo conoscevo già grazie ai Napoli Centrale, negli anni '70 quando ero un teenager" ha spiegato a Fanpage.it prima di raccontare dal palco che i primi napoletani li ha incontrati quando, bambino, alle Mauritius, il nonno lo portava al porto e lì incontravano i napoletani imbarcati. Al suo fianco ha voluto Andrea Radice: "È successa una cosa bellissima perché mi hanno parlato di questa voce stupenda, quella di Andrea, a volte capita che quando vedi qualcuno in tv senti un bel feeling, capisci che fa cose belle, la gente lo ama, ma è bello soprattutto quando lo incontri di persona e, come successo con Andrea, ti rendi conto che è una persona fantastica da incontrare, con cui mangiare, con cui discutere".
Con loro alle tastiere anche Lorenzo Campese, tastierista che ha sostituito il musicista degli Incognito infortunato e il musicista napoletano seguirà la band in tutto il tour: "Per me è molto bello essere in Italia, è sempre un momento speciale quando vengo qui in estate e in particolar modo a Napoli. Per me è una celebrazione della vita perché suoniamo all'esterno, all'aria aperta, e celebriamo la vita in modo particolare. E lo facciamo anche oggi, suonando per la prima volta con un musicista napoletano perché il nostro tastierista si è ammalato e non è potuto venire. Così abbiamo trovato un musicista del posto ed è stato bello, perché c'è grande entusiasmo, ci sono persone che vengono e condividono questi momenti con noi e amiamo questa cosa".