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Bltz nel Napoletano: da Ercolano rifornivano di droga il Vesuviano e la penisola Sorrentina, 13 arresti

Blitz antidroga nel Vesuviano, 13 in manette. Il gruppo gestiva 14 piazze di spaccio solo ad Ercolano, la vendita di droga organizzata con struttura piramidale.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Base logistica ad Ercolano, ma la droga veniva venduta in tutta l'area vesuviana, fino ad arrivare a Napoli e alla penisola Sorrentina: gestiva 14 di spaccio contemporaneamente, per coprire il maggior territorio possibile, l'organizzazione criminale smantellata dai carabinieri con l'ordinanza eseguita dalle prime luci dell'alba di oggi, 31 marzo. I vertici dell'organizzazione avevano legami e frequentazioni con personaggi nell'orbita del clan Ascione-Papale.

In campo decine di militari della Compagnia di Torre del Greco, per un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia locale, a carico di 13 persone; gli indagati sono gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, di detenzione a fini di spaccio di varie tipologie di droga (hashish, marijuana, cocaina e crack) e di tentata estorsione. Al telefono, si usavano parole in codice: "siamo rimasti a piedi col motorino" significava che c'era bisogno di altri stupefacenti.

La struttura piramidale dello spaccio

A capo del gruppo, secondo gli inquirenti, ci sarebbero Raffaele Bifolco, la moglie Rosa Guardavaccaro e il fratello Ciro Bifolco; ai vertici Mario Cozzolino, Carlo De Maio e sua moglie, Assunta Scognamiglio. Il carcere è stato disposto per i fratelli Bifolco e per De Maio; Cozzolino è destinatario del divieto di dimora in provincia di Napoli; per le due donne il gip non ha rilevato la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e non ha emesso misura.

Secondo la tesi accusatoria, i promotori del gruppo avevano organizzato le piazze di spaccio seguendo uno schema, con una struttura piramidale: gli spacciatori più fidati facevano da capi piazza, a questi si affiancavano quelli "di zona", che facevano anche da corrieri. supportati da altri che svolgevano vari compiti per le piazze di spaccio (pali, vedette, intermediari, pusher occasionali); altre persone, che non si occupavano della vendita, avevano solo il ruolo di custodire le scorte.

Lo schema prevedeva anche la presenza di persone che si occupavano di approvvigionamento e lavorazione degli stupefacenti e di chi pensava soltanto a raccogliere e gestire il denaro. Alcuni degli indagati avevano il ruolo di raccordo e intermediazione tra gli altri. Infine, c'erano i gestori delle piazze di spaccio secondarie, tutte collegate a quelle principali.

Le 14 piazze di spaccio ad Ercolano

Il gruppo, hanno ricostruito i carabinieri, gestiva 14 piazze di spaccio, tutte ad Ercolano, anche in zone centrali come via Marconi, corso Resina e via Panoramica. Tramite queste vendevano la droga nell'intero perimetro vesuviano, tra Torre del Greco, Portici, San Giorgio a Cremano, Napoli e fino alla costiera Sorrentina.

Alcune prevedevano la consegna a domicilio, diverse altre invece erano "itineranti": venditore e cliente si accordavano telefonicamente su quantità e tipologia e poi si incontravano in un luogo stabilito al momento per lo scambio. Nel corso delle indagini sono stati accertati e documentati oltre 500 episodi di spaccio di stupefacenti.

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