Blitz nei ristoranti di sushi a Napoli: in uno il pesce non veniva abbattuto, chiuso locale sporco
Una serie di controlli straordinari a salvaguardia della salute dei consumatori è stata operata, dopo Natale e Santo Stefano, dai carabinieri del Nas (Nucleo antisofisticazioni e sanità), coordinati dal tenente colonnello Alessandro Cisternino, e dagli ispettori dell'Asl in numerosi ristoranti di sushi al Vomero, quartiere collinare di Napoli, in particolare in quelli che propongono la formula "all you can eat": dodici i locali controllati e diverse irregolarità riscontrate. Nella fattispecie, i militari dell'Arma, aiutati dal personale dell'Asl Napoli 1 Centro, hanno sequestrato centinaia di chili di alimenti, carne e pesce, che venivano conservati in scarse condizioni igienico-sanitarie ed erano mancanti delle necessarie indicazioni di provenienza e tracciabilità. Al termine dei controlli, uno dei dodici ristoranti è stato chiuso a causa delle gravi carenze igieniche riscontrate all'interno, mentre gli altri sono stati tutti sanzionati in quanto trovati in possesso di alimenti non tracciabili.
Perché è pericoloso mangiare il pesce non abbattuto
In uno dei ristoranti controllati, i carabinieri hanno posto sotto sequestro l'intera filiera del confezionamento del sushi: i militari hanno scoperto che la produzione andava avanti nonostante l'abbattitore fosse rotto. Il sushi si prepara utilizzando riso e pesce crudo; per eliminare i batteri e mangiare sushi in sicurezza, è norma dunque che il pesce venga abbattuto. Non farlo equivale a mettere a rischio i consumatori: l'abbattitore, infatti, porta molto velocemente il pesce a temperature comprese tra i -20 e i -40 gradi, permettendo così l'eliminazione di batteri e sostanze nocive.
Si indaga ancora sul 15enne morto dopo aver mangiato sushi
Intanto a Napoli vanno avanti le indagini sulla morte di Luca Piscopo, ragazzino di 15 anni deceduto in seguito a un malore accusato dopo aver mangiato sushi proprio in un ristorante del Vomero, che è stato posto sotto sequestro. Il titolare del locale è indagato ora per omicidio colposo e vendita di alimenti nocivi.