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Disabili e ragazzini arruolati per farsi spezzare i denti e truffare le assicurazioni

Blitz contro le truffe assicurative nell’Avellinese, 267 indagati. Disabili e minorenni si facevano spezzare i denti per ottenere i risarcimenti.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Persone in difficoltà economiche, disabili, anche minorenni acconsentivano a farsi lesionare gli arti e spezzare i denti per ottenere parte dei rimborsi assicurativi ottenuti con le truffe. È l'aspetto più inquietante che emerge dall'inchiesta della Procura di Avellino che si è chiusa con 267 persone iscritte nel registro degli indagati, tra cui medici, avvocati, periti, titolari di studi di infortunistica stradale oltre, ovviamente, ad automobilisti. Questa mattina è partita l'esecuzione di 11 misure cautelari nei confronti di altrettante persone, sospettate di essere ai vertici di tre distinti gruppi criminali dediti alle truffe assicurative.

Truffe assicurative nell'Avellinese: 267 indagati

Il blitz è partito all'alba di oggi, affidato ai carabinieri del Comando Provinciale di Avellino, che si sono occupati in precedenza delle indagini. Delle 11 misure cautelari eseguite, 4 sono agli arresti domiciliari, 4 in carcere, una di obbligo di dimora e 2 di sospensione dall'esercizio della professione di consulente per infortunistica stradale. Contestualmente sono state eseguite perquisizioni a carico di 10 indagati, ritenuti ai vertici delle tre organizzazioni, durante le quali sono stati sottoposti a sequestro preventivo beni mobili ed immobili per 273mila euro.

In base a quanto ricostruito dai militari, le tre organizzazioni avrebbero inscenato 74 incidenti stradali, con un potenziale danno economico per le compagnie assicurative di circa 600mila euro (dei quali oltre 270mila euro già liquidati a false vittime). Coinvolte nell'inchiesta, e finite nel registro degli indagati, 267 persone, ognuna delle quali con compiti ben precisi.

Tra gli indagati figurano 17 medici (accusati di avere rilasciato false attestazioni sulle lesioni delle vittime), 3 avvocati (2 dei quali raggiunti da misura agli arresti domiciliari), e 2 titolari di studi di infortunistica (destinatari del provvedimento di inibizione all'esercizio dell'attività professionale).

Ricostruiti 74 falsi incidenti: denti spezzati per incassare il risarcimento

I falsi incidenti avvenivano in aree sprovviste di videosorveglianza. Le lesioni venivano procurate intenzionalmente, e potevano andare da semplici abrasioni fino a lesioni agli arti e denti spezzati; le vittime dei falsi incidenti venivano arruolate tra persone in condizioni economiche precarie, talvolta anche minorenni o soggetti con gravi patologie, che accettavano di subìre le lesioni con la promessa di un risarcimento commisurato alla gravità delle ferite; un sistema scoperto anche in una precedente inchiesta, sempre sulle truffe assicurative, che aveva sgominato una banda nel Casertano.

(articolo aggiornato alle 10:30 del 22 giugno 2022)

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