Blitz anticamorra Pianura, irreperibile il boss Carillo. Dal suo ferimento partì la faida
A sei giorni di distanza dal blitz anticamorra che ha decapitato i clan della faida di Pianura è ancora irreperibile Antonio Carillo, nipote diretto dell' ex boss (poi collaboratore di giustizia) Pasquale Pesce in quanto figlio della sorella; il trentunenne è ritenuto ai vertici del gruppo Carillo-Perfetto, insediato in via Evangelista Torricelli e in aperto contrasto con quelli "di via Napoli", ovvero i Calone-Marsicano-Esposito. Con lui manca all'appello Antony Junior Manuel Lopes, ritenuto dagli inquirenti legato ai Calone-Marsicano-Esposito. Era sfuggito inizialmente al blitz anche Cesare Divano, ma il 31enne si è successivamente consegnato alla Polizia di Stato.
Blitz a Pianura, ricercati Antonio Carillo e Antony Lopes
Carillo è riuscito a scampare alle manette il 14 luglio, probabilmente si era allontanato dal quartiere quando l'aria era diventata troppo tesa, in particolare dopo l'omicidio di Andrea Covelli, il 27enne sequestrato e ucciso probabilmente per la sua vicinanza, in termini di frequentazioni e non per appartenenza criminale, a soggetti gravitanti proprio nell'orbita dei Carillo-Perfetto. Il trentunenne è stato intercettato mentre parla della gestione del traffico della droga: secondo le sue parole il clan guadagnerebbe soltanto dallo spaccio circa 20mila euro al mese. Il giovane boss era stato ferito a colpi d'arma da fuoco il 5 dicembre 2020; quell'episodio, insieme all'agguato a Lorenzo Rossetti, il 6 dicembre, viene identificato come il punto di rottura tra i clan insistenti a Pianura e avvio dei contrasti tra gli affiliati.
I fuochi d'artificio durante la manifestazione anticamorra
Antony Junior Manuel Lopes e era stato scarcerato soltanto pochi giorni fa, in seguito ad una assoluzione: era sotto processo con l'accusa di avere ferito a colpi di pistola Michele Ortone la notte del 4 luglio 2021. Nel quartiere della periferia ovest napoletana era rientrato l'8 luglio scorso. Erano proprio per il suo ritorno, come raccontato all'epoca da Fanpage.it, i fuochi d'artificio che si sentivano in lontananza mentre nell'area pedonale del corso Duca d'Aosta si stava tenendo la manifestazione anticamorra per Andrea Covelli.
Lopes viene identificato, grazie alle intercettazioni, tra i partecipanti al ferimento di Francesco Divano, punito dai vertici dei Calone-Marsicano-Esposito per non aver corrisposto il pizzo sullo spaccio: le cimici hanno registrato la discussione, il colpo di pistola e i momenti successivi, con Lopes tra quelli che, insieme ad alcune donne, si occuparono di ripulire il sangue mentre il ferito veniva trasportato in ospedale.