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Napoli, sequestrate 10 tonnellate di pesce per il cenone di Natale, la Finanza al mercato ittico di Volla

La Guardia di Finanza ha sequestrato 10 tonnellate di prodotti ittici nel mercato di Volla: la merce, che sarebbe finita in tavola per Natale e Capodanno, era priva di tracciabilità.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Dieci tonnellate di prodotti ittici provenienti dall'estero sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza nel mercato ittico di Volla (Napoli), tra i principali del settore e in piena attività in vista delle festività natalizie; sotto chiave sono finite, e successivamente sono state distrutte, centinaia di confezioni di pesce, molluschi e crostacei, che sarebbero stati venduti in questi giorni: motivo del provvedimento, l'assenza di dati della tracciabilità e, di conseguenza, il potenziale pericolo per il consumatore.

Sequestrati astici vivi e capesante

Il sequestro ha riguardato per lo più i prodotti tradizionalmente consumati in questo periodo, sia surgelati sia vivi; oltre ai pesci di vario genere e di polpi, c'erano parecchie capesante e una valanga di crostacei: delle 10 tonnellate, quasi due erano di astici vivi. Secondo le stime il volume di affari della merce superava i 500mila euro.

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L'operazione si è svolta nella notte appena trascorsa, tra il 19 e il 20 dicembre e si inquadra nel piano di servizi di polizia economico-finanziaria e tutela della salute dei consumatori intensificato nelle settimane immediatamente precedenti alle festività di Natale e Capodanno; in campo i militari del Reparto Operativo Aeronavale di Napoli (ROAN), col supporto di personale delle Asl competenti. I prodotti ittici, è stato appurato durante il controllo, erano sprovvisti di tracciabilità, quindi delle informazioni, obbligatorie, su provenienza, trasporto e conservazione.

Sanzionate 5 imprese, trovato dipendente in nero

Nel corso dell'intervento sono stati sanzionati, per 50mila euro totali, i legali rappresentanti di cinque imprese del settore, che avevano anche omesso di effettuare le comunicazioni UVAC (Uffici Veterinari per gli Adempimenti Comunitari), previste per i prodotti importati dall'estero, e non avevano segnalato l'inizio dell'attività sul portale Gisa della Regione Campania; durante l'ispezione è stato infine accertato che un dipendente era al lavoro in nero.

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