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Blitz a Fuorigrotta, l’estorsione in live su Tiktok. In carcere anche reggente del clan Troncone

Ai commercianti di Fuorigrotta imposto il pizzo per la vendita dei fuochi d’artificio; il “regalo” oscillava tra i 100 e i 150 euro. I 6 arrestati legati al clan Troncone.
A cura di Nico Falco
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Quando gli estorsori si sono presentati per riscuotere il pizzo, il tiktoker Ernesto Colella era in live sul social cinese e ha incaricato un suo collaboratore di versare i 150 euro richiesti, nullaosta per continuare a vendere i fuochi d'artificio. Emerge anche questo dall'ordinanza eseguita dai carabinieri questa mattina, 29 marzo, e che ha portato in carcere sei indagati ritenuti legati al clan Troncone; tra questi il 41enne Alfredo Graziano, considerato il reggente del gruppo criminale in seguito alla detenzione dei vertici. La richiesta di soldi sarebbe stata fatta a tutti i commercianti, con una singola esclusione: non sarebbe stato chiesto nulla ad uno di loro che già in passato aveva denunciato esponenti del clan Troncone facendoli arrestare.

Le estorsioni alle bancarelle a Fuorigrotta

Le richieste si aggiravano tra i 100 e i 150 euro, anche se qualcuno ha dovuto pagare di più. Ma c'è anche chi ha dovuto regalare la merce. Come un venditore che racconta di essere stato avvicinato da due uomini che gli avrebbero detto di preparare due buste di fuochi "per i bambini", che sarebbero poi passati a prendere senza pagare.

A Colella i soldi sarebbero stati chiesti mentre era impegnato in una live su Tiktok; lui però sarebbe stato avvisato a gesti da un suo collaboratore, e non avrebbe visto chi si era presentato a riscuotere né si sarebbe fatto domande su chi lo avesse mandato e per quale motivo pretendesse quella somma.

Alfredo Graziano, dopo avere imposto il pizzo ad un commerciante, gli avrebbe anche ordinato di provvedere al posto suo alla raccolta delle estorsioni: si sarebbe dovuto fare carico di prendere i soldi e le buste di fuochi d'artificio per i bambini anche dagli altri per poi consegnarglieli.

Le indagini dopo un pestaggio a Fuorigrotta

Le indagini erano partite il 31 dicembre 2024, quando i carabinieri della Compagnia di Bagnoli avevano saputo che un uomo, legato al gruppo Scodellaro di via Campegna, era stato picchiato da soggetti legati invece ai Troncone.

I successivi accertamenti avevano portato gli investigatori a ritenere che quell'aggressione fosse da inquadrare nei contrasti tra gruppi criminali sul territorio per il controllo del racket sulle bancarelle di fuochi d'artificio allestite in via Leopardi per il Capodanno. Era quindi emerso che la vittima del pestaggio aveva messo a soqquadro alcune bancarelle, pretendendo che non venissero dati soldi ad emissari dei Troncone, e aveva aggredito l'uomo incaricato di raccogliere le estorsioni per conto del clan.

In carcere il reggente del clan Troncone

In carcere sono finiti Alfredo Graziano, Valerio Andrea Guerra, Giuseppe Marco Scala, Antonio De Monte, Antonio Trito e Mattia Maiorino, tutti ritenuti legati al clan Troncone. Graziano, sposato con una donna appartenente alla famiglia Troncone, per gli investigatori sarebbe diventato il riferimento del gruppo criminale a seguito della detenzione del capoclan Vitale e del figlio Giuseppe per le estorsioni agli ambulanti che vendevano gadget del Calcio Napoli; l'uomo viene indicato dalle vittime tra quelli che percorrevano via Leopardi per chiedere il "regalo" agli ambulanti.

Dall'inchiesta sulle estorsioni per i fuochi d'artificio emerge anche uno spaccato degli equilibri criminali dell'area flegrea, fortemente scossi a seguito dell'arresto di Massimiliano Esposito, capoclan di Bagnoli, di recente tornato in carcere, destinatario di una ordinanza che ha colpito anche la moglie e i due figli, già detenuti per altra causa. A Fuorigrotta ci sarebbero gli interessi del gruppo Scodellaro, rivale dei Troncone, mentre questi ultimi avrebbero a Bagnoli la sponda di un altro gruppo, anche questo formato da giovanissimi, che farebbe riferimento alla famiglia Maiorino, di cui fa parte Mattia Maiorino, tra i destinatari dell'ordinanza eseguita oggi dai carabinieri.

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