Blitz a Caivano, agente della Municipale arrestato: aiutò il boss Angelino a nascondersi
Mentre le forze dell'ordine cercavano Antonio Angelino, detto "Tibiuccio", il boss se ne stava lontano da Caivano e usava come appoggio una villetta a Castelvolturno, in provincia di Caserta, presa in affitto per lui da un insospettabile: ad accordarsi col proprietario, per 1.500 euro al mese e sostenendo di averne bisogno per andare in vacanza con la famiglia, era stato un agente della Polizia Muncipale di San Cipriano d'Aversa, anche lui finito in manette nel blitz contro il clan Angelino messo a segno dai carabinieri di Castello di Cisterna e accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.
Il particolare emerge dall'ordinanza che ha portato in manette 14 persone (13 in carcere e una ai domiciliari), ritenute vertici, gregari e fiancheggiatori del clan Angelino, il gruppo criminale che avrebbe, secondo gli inquirenti, imposto estorsioni a tappeto ai commercianti di Caivano e delle zone limitrofe; gli episodi estorsivi ricostruiti dai militari dell'Arma sono 36, tentati o consumati, tutti risalenti al periodo tra maggio e novembre 2023. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa e di estorsione e tentata estorsione, delitti aggravati dal metodo mafioso. Tra i destinatari figura anche Giancarlo Bervicato, arrestato dai carabinieri nella mattinata dell'11 marzo dopo una rocambolesca fuga sui tetti nel Parco Verde dei Caivano.
L'agente della Polizia Municipale arrestato oggi, R. C., 56 anni, è il padre del fidanzato di una nipote di Angelino. Si sarebbe occupato degli aspetti pratici e logistici della latitanza di Angelino e di garantire i contatti con Raffaele Bervicato (anche lui tra i destinatari e ritenuto tra i più fidati affiliati), ruolo che avrebbe svolto insieme al figlio A. C., 29 anni, anche lui arrestato e accompagnato in carcere.
I due, definiti nell'ordinanza entrambi affiliati al clan, avrebbero aiutato "Tibiuccio" a nascondersi per circa un mese, dal 6 giugno al 9 luglio 2023, giorno in cui il boss era stato individuato e arrestato: i carabinieri erano arrivati al boss proprio seguendo R. C. e, a Castevolturno, avevano trovato Angelino che attendeva una collaboratrice domestica che si sarebbe dovuta occupare delle pulizie nell'appartamento, anche lei ingaggiata dall'agente.