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Morte di Samuele, 3 anni, giù dal balcone a Napoli

Bimbo morto a Napoli, così è stato preso Mariano: un trucco per farlo uscire allo scoperto

Mariano Cannio, il 38enne accusato di omicidio volontario per la morte del piccolo Samuele, è stato catturato grazie ad uno stratagemma dei poliziotti: fingeva di non essere in casa, ma è bastata una bolletta della luce per “stanarlo”. Quest’oggi è stato convalidato anche il fermo del 38enne, ora a Poggioreale.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Un trucco semplice quanto efficace per farlo uscire allo scoperto: così è stato preso Mariano Cannio, il 38enne fermato per l'omicidio del piccolo Samuele su via Foria, in pieno centro a Napoli. L'uomo è attualmente detenuto nel carcere di Poggioreale, dopo che l'udienza di convalida di quest'oggi ha visto la conferma delle misure cautelari nei suoi confronti: Mariano Cannio è accusato di aver ucciso il piccolo Samuele facendolo cadere dal balcone al 4° piano dell'appartamento dove il piccolo viveva assieme ai genitori. Ma resta da capire il movente, con gli inquirenti che non sono convinti delle dichiarazioni dell'uomo.

Mariano Cannio ha spiegato di essersi rifugiato nell'abitazione di una zia in via Duomo dopo la vicenda. Ed è là che gli agenti lo hanno poco dopo rintracciato. Ma a quel punto, l'uomo ha finto di non essere in casa: i poliziotti, suonando al campanello, non ricevevano alcuna risposta. E così è scattata la trappola: poco dopo, gli stessi agenti hanno messo sotto la porta di casa una bolletta della luce. Bolletta che, dall'interno, è stata ritirata tradendo così la presenza dell'uomo in casa. A quel punto, i poliziotti sono stati autorizzati ad entrare nell'appartamento e a fermare Mariano Cannio, i cui primi rilievi e testimonianze già sembravano inchiodare come l'autore dell'omicidio.

Il 38enne quest'oggi non ha risposto all'interrogatorio di garanzia, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, Valentina Gallo, ha comunque convalidato il fermo per omicidio volontario, anche se al momento non è ancora chiaro il movente del gesto di Mariano Cannio, che stando a quanto aveva precedentemente raccontato avrebbe "perso" il bambino a causa di un malore. Una spiegazione che però non ha convinto gli investigatori.

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