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Morte di Samuele, 3 anni, giù dal balcone a Napoli

Bimbo di 3 anni morto a Napoli, domani i funerali del piccolo Samuele: “Vietati foto e video”

Si terranno domani alle 12, nella chiesa di Santa Maria degli Angeli alle Croci, i funerali del piccolo Samuele. Il bambino di quasi 4 anni morto venerdì scorso a Napoli, dopo essere precipitato dal balcone al terzo piano del suo palazzo in via Foria. “Vietato fare foto e video” è la richiesta degli abitanti del rione, “per rispetto alla famiglia”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Si terranno domani a mezzogiorno, nella chiesa di Santa Maria degli Angeli alle Croci, i funerali del piccolo Samuele. Il bambino di quasi 4 anni morto venerdì scorso a Napoli, dopo essere precipitato dal balcone al terzo piano del suo palazzo in via Foria. “Vietato fare foto e video” è la richiesta degli abitanti del rione, che adesso chiedono solo silenzio, per stringersi in un dolore riservato attorno alla famiglia che ha subito una terribile ed incolmabile perdita. Da giorni, il luogo dove è stato ritrovato il corpicino si è trasformato in un altare, meta di pellegrinaggio dove mamme, papà e bambini portano fiori, peluche e palloncini bianchi e azzurri. Un cartello recita “ora Samuele, vola più in alto che puoi”.

Oggi, intanto, si è svolto presso il Nuovo Policlinico di Napoli, l'esame autoptico sul corpicino del bimbo, preceduto dal conferimento, negli uffici della Procura partenopea, dell'incarico ai consulenti. Al termine degli accertamenti il corpo è stato restituito alla famiglia per tenere la celebrazione funebre. L'uomo indagato per l'omicidio di Samuele, M.C., il collaboratore domestico di 38 anni, ha confessato di aver lasciato cadere il bambino dal balcone, “dopo un capogiro”, e poi di essere andato a mangiare una pizza al Rione Sanità. Per lui si attende l'esito dell'incidente probatorio per stabilirne l'imputabilità: se cioè era capace in quel momento di intendere e di volere. L'uomo, infatti, ha dichiarato di essere affetto da disturbi psichici per i quali sarebbe anche in cura presso un centro di igiene mentale dell'Asl.

L'incidente probatorio dovrà fare luce anche sulla pericolosità sociale dell'indagato che, se confermata, anche in presenza dell'incapacità di intendere e di volere, potrebbe comunque portare a una misura di sicurezza personale provvisoria. Ovviamente la capacità di intendere e di volere del domestico lo condurrebbe verso un giudizio che, per la gravità dell'ipotesi accusatoria formulata, contempla anche la pena dell'ergastolo.

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