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Morte di Samuele, 3 anni, giù dal balcone a Napoli

Bimbo di 3 anni morto a Napoli, l’uomo fermato nega l’omicidio: “L’ho solo preso in braccio”

Ha negato l’omicidio del bambino di 3 anni caduto giù dal balcone al terzo piano di un palazzo in via Foria l’uomo fermato ieri sera dalle forze dell’ordine. Ai magistrati il 38enne ha detto soltanto di essere stato su quel balcone e di aver preso in braccio il piccolo, ma non di averlo volutamente scaraventato sotto. L’uomo ha detto anche di soffrire di disturbi psichici.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Ha negato l'omicidio del bambino di 3 anni caduto giù dal balcone al terzo piano di un palazzo in via Foria l'uomo fermato ieri sera dalle forze dell'ordine. Ai magistrati che l'hanno interrogato, il 38enne M.C., difeso dall'avvocato d'ufficio cassazionista Carmen Moscarella, avrebbe detto soltanto di essere stato su quel balcone e di aver preso in braccio il piccolo. Ma non di averlo volutamente scaraventato sotto. L'uomo, che lavora nel quartiere come collaboratore domestico per le famiglie, agli inquirenti avrebbe detto anche di soffrire di disturbi psichici.

In via Foria tensioni con giornalisti e curiosi

L'uomo avrebbe fornito una versione dei fatti che escluderebbe il motivo doloso, suffragando invece la tesi dell'incidente. Tuttavia, non avrebbe saputo spiegare con precisione l'esatta dinamica della caduta del bambino dal balcone. Lunedì mattina, alle ore 9,30, dovrebbe tenersi l'udienza di convalida del fermo. Intanto, oggi, all'angolo tra via Foria e via Giovanni Piazzi, dove è avvenuto l'incidente, si sono registrati momenti di tensione con i giornalisti delle TV. Sul posto è sorto anche un piccolo santuario, in memoria del bambino deceduto, dove si stanno recando in pellegrinaggio a pregare lasciando fiori e candele i residenti del quartiere e anche di altre zone di Napoli.

Un folto gruppo di conoscenti della famiglia ha fatto quadrato attorno allo stabile, per evitare che troppo curiosi si avvicinassero, e ci sarebbe stato anche un acceso diverbio con alcuni giornalisti che ha reso necessario l'intervento della polizia. Due pattuglie sono poi rimaste a presidio per placare gli animi e riportare l'ordine. Qualcuno ha anche affisso un cartello che invita giornalisti e curiosi, nel rispetto del dolore, a non arrivare in pellegrinaggio.

L'episodio ha molto scosso tutta la comunità partenopea. Nel quartiere le famiglie sono sotto choc. L'incidente è avvenuto venerdì pomeriggio, attorno alle ore 13. Il piccolo era sul balcone, quando per motivi ancora da chiarire è precipitato al suolo, facendo un volo di circa 20 metri. Immediatamente sono scattati i soccorsi, ma subito si è capito che le sue condizioni erano disperate. Il bambino è stato trasportato all'ospedale Vecchio Pellegrini alla Pignasecca, dove i medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Inizialmente si era pensato ad un incidente, il bimbo si sarebbe arrampicato su una ringhiera e sarebbe caduto giù. Le forze dell'ordine hanno avviato le indagini e ascoltato i testimoni, tra i quali anche la mamma del piccolo che è incinta di 8 mesi e al momento dell'incidente era in casa. Poi, in serata la svolta, con il fermo del 38enne collaboratore domestico.

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