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Bimba uccisa da pitbull ad Acerra, il papà positivo al test cannabis. È indagato per omicidio colposo

Il padre 25enne della bimba azzannata dal pitbull di famiglia ad Acerra il 15 febbraio positivo ai primi test tossicologici: avrebbe fumato hashish. Acquisite le immagini delle telecamere.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Sarebbe risultato positivo ai cannabinoidi il papà 25enne della bimba di 9 mesi, azzannata da un pitbull in casa, la sera di sabato 15 febbraio, e morta poi poco dopo alla clinica Villa dei Fiori di Acerra. Si tratta solo del primo test, che non chiarisce tempi e luoghi di quando la sostanza sarebbe stata assunta e che dovrà essere confermato da ulteriori accertamenti tossicologici. L'uomo, assistito dall'avvocato Luigi Montano, è indagato da ieri per omicidio colposo: gli viene contestata l'omessa custodia e vigilanza del cane in suo possesso.

Era stato proprio il 25enne, che era solo in casa con la piccola, a portare la figlia in ospedale non appena accortosi dell'accaduto. Una corsa disperata verso il Pronto Soccorso ospedaliero, che dista poche centinaia di metri dall'abitazione popolare al Parco Ice Snei, del comune del Napoletano, dove la famiglia viveva con due cani, il pitbull Tyson, 8 anni e 25 kg, sprovvisto di microchip obbligatorio, come riportato da Fanpage.it, e una piccola meticcia Laika, quest'ultima, invece, microchippata.

Il giallo sulla doppia versione del padre della bimba sbranata ad Acerra

Il padre, secondo le prime ricostruzioni, al personale sanitario avrebbe prima raccontato che la bimba era stata aggredita da un cane randagio. Poi, alla Polizia di Stato avrebbe invece detto che ad azzannare la figlioletta sarebbe stato il pitbull di casa. La discrepanza della doppia versione è stata poi chiarita dai legali del 25enne che hanno spiegato fosse dovuta al momento di choc. I due cani, poi, come anticipato da Fanpage.it, sono stati trasferiti in un canile di Frattaminore convenzionato con l'Asl Napoli 2 Nord.

Il 25enne positivo ai cannabinoidi al test tossicologico

Su richiesta della Polizia di Stato che indaga sulla vicenda, sotto il coordinamento della Procura di Nola, il padre della bimba nella notte di domenica è stato sottoposto ai primi test tossicologici effettuati dal personale sanitario di Villa dei Fiori. Secondo quanto riportano Il Mattino e La Repubblica Napoli, il giovane sarebbe risultato positivo ai cannabinoidi, avrebbe fumato hashish, ma negativo a cocaina, alcol e oppiacei. Si tratta solo dei primi risultati, come detto, che dovranno poi essere confermati da successivi accertamenti. Così come il test non chiarisce quando e in che misura il giovane avrebbe assunto la sostanza.

Bimba sbranata da pitbull, acquisiti i filmati delle telecamere

Intanto, gli investigatori hanno acquisito i filmati delle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona. Si cerca di ricostruire cosa sia accaduto la tragica notte tra sabato 15 e domenica 16 febbraio scorsi. Il padre ha raccontato di non essersi accorto dell'aggressione alla bimba, perché era addormentato. La bimba sarebbe stata lasciata sul letto matrimoniale – e non nella culla – attorno alle 22,00 e ritrovata, ancora viva, dal papà, sul pavimento, immersa in una pozza di sangue, poco tempo dopo. L'uomo, quindi, non si sarebbe accorto dell'aggressione, se non troppo tardi.

Da lì, la corsa disperata in pantofole al Pronto Soccorso, presso il quale sarebbe arrivato attorno alle 00,26. Al personale sanitario avrebbe raccontato che la bimba era stata azzannata da un cane randagio. Mentre alla Polizia arrivata poco dopo avrebbe ammesso che ad assalirla era stato il pitbull di famiglia. La sua versione è ora al vaglio degli inquirenti.

I morsi ritrovati sul volto e sugli arti della piccola, ad un primo esame medico esterno, sono risultati compatibili con il racconto. Ma sono in corso ulteriori accertamenti. La procura ha disposto l'autopsia. Nell'ospedale si sarebbero registrati successivamente anche attimi di tensione, all'arrivo della mamma della bimba, con la quale il 25enne convive da oltre 3 anni. La donna stava lavorando in una pizzeria vicina, dove è impiegata come cameriera. Mentre l'uomo lavora in un bar di un distributore di carburanti.

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