Bimba uccisa ad Acerra, il pitbull non aveva il microchip: trasferito dall’Asl in canile a Frattaminore

Il pitbull di nome Tyson che ha azzannato la bimba di 9 mesi morta in casa sua ad Acerra nella notte tra sabato e domenica scorsi non aveva il chip, che è obbligatorio per legge. Lo apprende Fanpage.it da fonti accreditate dell'Asl Napoli 2 Nord. Il cane, maschio e di taglia media, dal peso di circa 25 kg, dunque, non era microchippato. Questa mattina, quindi, la Polizia di Stato procederà ad acquisire dal padre la dichiarazione che il cane sia effettivamente suo. L'altro cane della famiglia, invece, una femmina meticcia di piccola taglia, aveva regolarmente il chip, che è necessario perché contiene tutte le informazioni sanitarie e sulle vaccinazioni che occorrono al servizio veterinario per tenere sotto controllo gli animali.
I due cani della famiglia trasferiti al canile di Frattaminore
Entrambi i cani, a quanto apprende Fanpage.it, sono stati trasferiti al canile convenzionato dell'Asl Napoli 2 Nord a Frattaminore, in provincia di Napoli. Struttura presso la quale l'Asl si appoggia in casi del genere. I due animali sono stati sottratti alla custodia del proprietario e presi in consegna dai veterinari dell'Asl. Attualmente sono in cattività. Ieri sera, è stato fatto ad entrambi l'esame delle feci per verificare se ci fossero residui di parti organiche.
Al momento non si sa ancora quale sarà il destino del pitbull. Potrebbe essere destinato alla rieducazione, come avvenuto lo scorso anno per i due pitbull che ad Eboli azzannarono e uccisero un bimbo di 13 mesi. Oppure abbattuto. La decisione spetterà alla magistratura, che la prenderà in base ad una serie di valutazioni, dal carattere del cane, all'educazione che ha ricevuto, all'aggressività. Ieri, i responsabili dell'Asl Veterinaria che li hanno presi in custodia hanno rilevato, ad una prima analisi, che la cagnolina risultava spaventata, mentre il pitbull sembrava tranquillo. C'è da aggiungere un'altra considerazione: il pitbull lo scorso anno sarebbe stato protagonista di un'altra aggressione. Avrebbe azzannato ed ucciso un cagnolino che stava passeggiando con una dog sitter nel parco. L'episodio è emerso ieri, dalle testimonianze dei residenti, raccolte da Fanpage.it. Ma all'Asl Veterinaria non sarebbe arrivata in precedenza la segnalazione. I due animali sono al momento costantemente monitorati dagli esperti dell'Asl.
L'autopsia sulla bimba per accertare le cause del decesso
Sulla vicenda è in corso una inchiesta della Procura della Repubblica di Nola, che ha affidato le indagini alla Polizia di Stato. È stata disposta l'autopsia sul corpo della bimba di 9 mesi. Bisognerà attendere l'esito dell'esame necroscopico per stabilire con esattezza i motivi del decesso della piccola. Ad oggi la tesi più accreditata, da una prima analisi medica esterna, è che la bimba sia morta a seguito delle ferite per i morsi ricevuti al cranio e agli arti. Ma per i cani di razza pitbull sarebbero state segnalate in passato anche aggressioni di tipo secondario, a morte già avvenuta. Al momento si è solo nel campo delle ipotesi, come detto, e solo l'esito degli esami clinici potrà fornire ulteriori elementi utili a chiarire cosa sia accaduto. La tesi più accreditata, è bene ribadire, è che la piccola sia morta, purtroppo, a seguito dei morsi.
A lanciare l'allarme era stato proprio il padre della piccola, che nella tarda serata di sabato l'aveva trasportata quasi esanime al Pronto Soccorso della clinica Villa dei Fiori, che dista poche centinaia di metri dalla casa popolare dove abitano. Il genitore avrebbe prima raccontato ai sanitari che la bambina fosse stata aggredita da un cane randagio. Poi, alla Polizia di Stato intervenuta sul posto, ha ammesso che la bimba era stata azzannata dal pitbull di casa. Il padre – che fa il barman ed era solo in casa con la bimba, visto che la mamma stava lavorando in pizzeria – ha raccontato che stavano entrambi dormendo, quando sarebbe avvenuta l'aggressione. Lui si sarebbe svegliato di colpo e avrebbe visto la piccola immersa in una pozza di sangue. Da lì, la corsa disperata in ospedale. L'appartamento, intanto, ieri è stato sequestrato dalla polizia per consentire i rilievi del caso. Il papà ieri mattina è stato sottoposto ai test tossicologici.