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Bimba sbranata dal pitbull ad Acerra: l’arrivo in ospedale con il papà ripreso dalle videocamere

Al vaglio le videocamere di sorveglianza dell’ospedale di Acerra con l’arrivo della piccola in braccio al papà insieme a quelle dell’intera zona per cercare di ricostruire l’accaduto.
A cura di Beatrice Tominic
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Un pitbull (archivio) e la casa dove è avvenuta la tragedia, ad Acerra (Napoli)
Un pitbull (archivio) e la casa dove è avvenuta la tragedia, ad Acerra (Napoli)

Continuano le indagini sulla tragica morte della bimba di 9 mesi morta ad Acerra dpo essere stata sbranata da un pitbull. Sull'accaduto sono ancora in corso gli accertamenti per cercare di chiarire e ricostruire cosa sia successo il 16 febbraio scorso, quando la piccola ha perso la vita. Per questa ragione gli inquirenti stanno passando al vaglio le immagini di videosorveglianza della clinica di Villa dei Fiori di Acerra, a Napoli, dove il papà della piccola l'ha portata dopo l'aggressione avvenuta nella notte fra sabato e domenica scorsi, mentre stava dormendo nel letto dei genitori. Da visionare anche le videocamere dell'intera zona, sia quelle gestite dal Comune che quelle gestite dai privati.

La Procura acquisisce il video dell'ospedale

Le immagini registrate dai circuiti di videosorveglianza della zona, come riporta la Repubblica nella sua edizione locale, aiuterebbero a ricostruire l'accaduto e a capire se il papà della bimba, attualmente indagato per omicidio colposo e mancata vigilanza, abbia lasciato la bimba sola in casa con i cani. Oltre al pitbull nell'abitazione, infatti, c'era un'altra cagnolina meticcia.

Secondo quanto emerso fino ad ora, le telecamere della struttura sanitaria avrebbero ripreso l'arrivo dell'uomo che teneva in braccio la figlia, le cui condizioni sono subito state giudicate con un codice "rosso molto critico".

Le indagini sulla bimba sbranata dal cane ad Acerra

L'auspicio degli inquirenti è che le videocamere possano fare chiarezza sui molteplici interrogativi che restano aperti sul caso a partire dal cane che ha azzannato la piccola. Nell'atto con cui vengono nominati i consulenti tecnici viene sottolineato che la piccola è stata uccisa dai morsi del cane. Stesso fatto viene indicato fra le ragioni che portano il padre della bimba ad essere indagato. "In qualità di genitore avente in custodia la figlia minore, ometteva la vigilanza e custodia del cane pitbull in suo possesso, il quale aggrediva la minore provocandole lesioni personali che determinavano la morte".

Il pitbull, però, che non sembra essere aggressivo, non presenterebbe tracce di sangue sul muso. In una prima versione fornita dal padre, l'uomo aveva detto che ad azzannare la piccola era stato un randagio. Per questo sono in corso analisi sulle feci dell'animale e della meticcia alla ricerca di tracce organiche della bimba. Non è presente, inoltre, alcuna macchia di sangue neppure nella camera in cui la piccola sarebbe stata sbranata, perché prontamente pulita dai familiari della bimba, entrati quando ancora non c'erano i sigilli. Un'attenzione particolare che, però, ha inquinato il luogo in cui è avvenuta la tragedia. Per chiarire "l'estraneità alla pulizia" della casa, l'avvocato del padre della bimba presenterà un'istanza per un nuovo interrogatorio.

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