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Bimba morta in casa a Tufino, i punti che non tornano nella versione degli zii

Restano ancora da chiarire le circostanze del decesso della bimba di 4 anni di Tufino (Napoli): gli zii hanno parlato di una caduta dalle scale, ma non sono emerse lesioni compatibili con un incidente del genere.
A cura di Nico Falco
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L'abitazione dove si è verificata la tragedia, a Tufino (Napoli)
L'abitazione dove si è verificata la tragedia, a Tufino (Napoli)

Una morte causata da una caduta dalle scale, ma l'autopsia non avrebbe rilevato lesioni interne gravi o fratture. La piccola avrebbe vomitato, ma non sono state trovate tracce. E poi le ustioni, la cui origine non è stata ancora accertata. Sono diversi i punti ancora da chiarire sulla morte della bimba di quattro anni deceduta la notte del 14 dicembre scorso a Tufino (Napoli), nell'abitazione di una cugina del padre a cui era affidata. Le versioni fornite dalla donna e dal compagno non hanno convinto gli inquirenti, i due sono entrambi indagati per maltrattamenti e omicidio colposo e, a distanza di due settimane, ancora non è stato possibile celebrare i funerali.

Il sopralluogo dei Ris nella casa di Tufino

La piccola si trovava in quell'abitazione da qualche mese, il padre l'aveva affidata alla cugina e al compagno. Le indagini sono condotte dai carabinieri di Nola, coordinati dalla Procura locale. Il 30 dicembre nell'abitazione di via Roma sono arrivati gli specialisti del Ris. Struttura ancora sequestrata, i militari hanno effettuato il sopralluogo alla ricerca di tracce biologiche per ricostruire la dinamica di quello che è accaduto in quella notte. I reperti verrano analizzati una volta che la Procura avrà conferito l'incarico, mentre in questi giorni dovrebbero cominciare gli esami istologici sui campioni prelevati nel corso dell'autopsia.

Le due versioni diverse al 118

Nella notte tra il 13 e il 14 dicembre erano arrivate due chiamate ai centralini del 118 dell'Asl Napoli 3, erano state riferite due versioni diverse. Nella prima, un uomo aveva detto che la bambina aveva perso i sensi dopo aver bevuto qualcosa. Nella seconda, poco dopo, una donna aveva invece riferito che la piccola era caduta sulla scala interna nell'appartamento. Quando i sanitari sono arrivati sul posto, in casa c'era soltanto la donna coi figli piccoli. La bimba era già deceduta ma le sue condizioni avevano spinto il medico ad allertare i carabinieri: presentava segni di malnutrizione, tanto che pesava meno di 10 chili, e il suo stato generale facevano presupporre che non fosse adeguatamente accudita.

Le ustioni sul corpo della bimba

Il medico intervenuto nell'abitazione aveva constatato che la bimba presentava segni, apparentemente ustioni, sul fondoschiena e su gran parte di un braccio. Ad oggi, non è chiaro a cosa siano riconducibili. Secondo la versione della zia la piccola si sarebbe ferita con la stufa ma gli inquirenti hanno accertato che questa versione non regge: l'elettrodomestico, tenuto in funzione per un'ora proprio per la dimostrazione, si scaldava soltanto sul lato anteriore e la bimba, se si fosse appoggiata in quel punto, avrebbe riportato delle lesioni verticali, dovute alle protezioni in ferro, e non di tipo circolare.

Le lesioni non compatibili con la caduta dalle scale

Dall'autopsia, inoltre, non sono emerse fratture o lesioni interne gravi che potrebbero spiegare il decesso in seguito ad una caduta dalle scale. Unica ferita che potrebbe essere riconducibile ad un incidente di questo tipo sarebbe un ematoma di piccole dimensioni sulla parte frontale del cranio, al quale però non corrisponderebbe una lesione interna.

Indagati gli zii per omicidio colposo

Nei giorni successivi la donna e il compagno sono stati iscritti nel registro degli indagati con l'ipotesi di maltrattamento e omicidio colposo. I tre figli della coppia di "affidatari", il più piccolo di due anni, sono stati affidati ad una casa famiglia. Dalle testimonianze di alcuni vicini di casa, ascoltati dai carabinieri, è emerso che spesso in quell'abitazione avvenivano litigi, anche violenti.

La famiglia della madre della bambina è seguita dagli avvocati Benito Palmieri, che già assisteva la madre nel procedimento di affidamento ai figli (il Tribunale si sarebbe dovuto pronunciare a marzo 2025), e Luigi Grillo, del Foro di Santa Maria Capua Vetere.

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