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Bimba morta ad Acerra: tutina insanguinata sarebbe stata trovata nella clinica e non in casa

Mentre si attendono ancora gli esiti dell’autopsia e del Dna sulla bimba morta ad Acerra (Napoli), emerge una indiscrezione sul pigiamino insanguinato: sarebbe stato trovato nella spazzatura della clinica e non nell’abitazione della famiglia.
A cura di Nico Falco
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Un pitbull (archivio) e la casa dove è avvenuta la tragedia, ad Acerra (Napoli)
Un pitbull (archivio) e la casa dove è avvenuta la tragedia, ad Acerra (Napoli)

Il pigiamino insanguinato che sarebbe appartenuto alla bambina di 9 mesi morta ad Acerra (Napoli) tra il 15 e il 16 febbraio scorsi non sarebbe stato trovato all'interno dell'abitazione, o nelle immediate vicinanze, ma in un cassonetto della clinica Villa dei Fiori, dove la piccola era stata portata dal padre. Sulla vicenda gli inquirenti mantengono il massimo riserbo ma il particolare del ritrovamento, emerso nei giorni scorsi, aveva portato a ritenere che il 25enne avesse cambiato la figlia prima di portarla in ospedale. Il padre della piccola, che ancora attende di essere ascoltato dalla Procura di Nola, resta l'unico indagato: il reato ipotizzato è di omicidio colposo perché, si legge nel conferimento dell'incarico per l'autopsia, "in qualità di genitore avente in custodia la figlia minore, ometteva la custodia e vigilanza del cane pitbull in suo possesso, il quale aggrediva la minore provocandole lesioni personali che determinavano la morte".

La tutina sporca di sangue trovata dalla Polizia

Lo scorso 4 marzo il Tgr aveva diffuso la notizia del ritrovamento del pigiamino, che secondo il servizio mandato in onda sarebbe stato trovato "nei sacchetti dell'immondizia" prima che venisse conferito in discarica. L'avvocato Luigi Montano, che assiste il barista 25enne, ha confermato che nei verbali di sequestro non c'è traccia di tutine o pigiami. L'indumento, secondo indiscrezioni trapelate, non sarebbe stato trovato nell'abitazione e nemmeno nei pressi, ma nella spazzatura della clinica; sarebbe quindi possibile che sia stato buttato dai sanitari.

Le fake news sulla bimba morta ad Acerra

Nei giorni scorsi il procuratore di Nola, Marco Del Gaudio, aveva spiegato che "le indagini sono quasi concluse" e aggiunto che "sul caso ci sono state anche fake news prodotte con l'intelligenza artificiale", per poi sottolineare: "Non tutti hanno compreso la legge sulla presunzione di innocenza. I processi non si fanno sui media: ci vuole tempo. Serve prudenza e aspettare gli esiti delle indagini".

Nei giorni scorsi sui social erano state diffuse diverse fotografie, spacciate per scatti della piccola deceduta insieme al cane di famiglia, con l'intento di "scagionare" il pitbull e dimostrare che i due erano abituati a stare insieme. In realtà si tratta di fotografie prese da Internet e risalenti a diversi anni fa che nulla hanno a che fare col caso di Acerra: non si tratta dello stesso cane e, per forza di cose, nemmeno della stessa bambina. Quella che mostra una neonata e un pitbull grigio, in particolare, è già presente su un canale YouTube dal 2022.

Una delle foto fake diffuse sui social sulla bimba morta ad Acerra (Napoli)
Una delle foto fake diffuse sui social sulla bimba morta ad Acerra (Napoli)

Le cause della morte della bimba

Alle prime ore del 16 febbraio la piccola è stata portata alla clinica Villa dei Fiori dal padre. L'uomo ha raccontato di essersi addormentato con la bimba a fianco e che quando si sarebbe svegliato, circa un'ora dopo, l'avrebbe trovata a terra in una pozza di sangue; l'avrebbe quindi presa in braccio e sarebbe andato in ospedale. Durante quei minuti sarebbe stato convinto che la bimba fosse ancora viva anche se è invece probabile che fosse già morta da diversi minuti.

Sul corpo della neonata, come poi verrà rilevato anche nel corso dell'autopsia, c'erano delle ferite compatibili con i morsi di un cane. Secondo i medici il decesso sarebbe risalito a circa mezz'ora prima, probabilmente per la rottura dell'osso del collo. Le cause della morte, però, dovranno essere confermate con l'autopsia: si dovrà stabilire se i morsi siano stati dati post mortem, magari dopo che la bimba era caduta dal letto rompendosi il collo, o se le lesioni siano anche quelle riconducibili all'attacco.

I test sul Dna e sulle feci dei cani

Si attendono anche i risultati degli esami delle feci dei due cani presenti nell'abitazione, il pitbull Tyson e la meticcia Laika, per verificare se sono presenti tracce organiche della bambina. Allo stesso modo, non sono ancora disponibili i risultati del test del Dna, per confrontare il materiale genetico repertato dopo la tragedia sul corpo della piccola e su quello del pitbull; l'incarico è stato conferito il 26 febbraio, i consulenti hanno chiesto fino a 40 giorni.

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