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Bimba morta ad Acerra, dissequestrata la casa. Ancora in attesa degli esami sul cane

La Procura di Nola ha disposto il dissequestro per la casa di Acerra dove, la notte del 16 febbraio, è morta la bimba di nove mesi; si attendono gli esiti dell’autopsia e degli esami sul pitbull di famiglia.
A cura di Nico Falco
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L'abitazione di Acerra (Napoli) dove si è consumata la tragedia
L'abitazione di Acerra (Napoli) dove si è consumata la tragedia

Accertamenti completati, è arrivato il dissequestro: sono stati tolti i sigilli all'abitazione del rione Ice Snei di Acerra dove, la notte tra il 15 e il 16 febbraio scorsi è morta una bimba di nove mesi. La piccola sarebbe stata aggredita da uno dei due cani di famiglia, il pitbull Tyson, sul corpo all'arrivo al Pronto Soccorso erano presenti segni riconducibili ai morsi. Il padre della bambina, assistito dall'avvocato Luigi Montano, è indagato a piede libero per omicidio colposo per la mancata vigilanza del cane, non è stato ancora ascoltato dagli inquirenti.

Al momento del decesso della bambina nell'abitazione si trovava soltanto il padre, la madre era al lavoro. L'uomo ha detto di essersi addormentato con la bimba accanto sul letto matrimoniale e al risveglio, circa un'ora dopo, di avere trovato la piccola a terra coperta di sangue e di averla quindi portata a piedi al Pronto Soccorso della clinica Villa dei Fiori; all'arrivo nella struttura sanitaria non c'era ormai più nulla da fare, secondo i sanitari il decesso risaliva a circa mezz'ora prima. È probabile, quindi, che l'uomo fosse convinto che la figlia fosse ancora viva quando l'ha soccorsa.

Ancora da depositare i risultati dell'autopsia; secondo le indiscrezioni la bimba sarebbe morta per la rottura del collo, che potrebbe essere riconducibile sia all'attacco del cane ma anche a una caduta dal letto. Da stabilire se i morsi, rilevati dal medico legale, siano stati postumi.

In attesa dei test del Dna

Sull'inchiesta, affidata alla Polizia di Stato e coordinata dalla Procura di Nola, c'è il massimo riserbo; il procuratore di Nola, intervenendo sulla questione agli inizi di marzo, aveva detto che le indagini erano quasi concluse e aveva aggiunto che stavano circolando diverse fake news. Il riferimento è, probabilmente, anche alle immagini circolate sui social network che sono state spacciate come fotografie della bambina col cane quando invece si tratta di immagini prese da Internet, di diversi anni fa, e che non riguardano assolutamente Acerra.

Pochissime informazioni sono trapelate in attesa dell'esito degli esami sul Dna e sulle feci dei due cani. Nei giorni scorsi è emerso che, nel corso delle verifiche, è stata trovata una tutina sporca di sangue che sarebbe appartenuta alla neonata; il luogo del ritrovamento non è però chiaro; nei verbali di sequestro non risulta e, secondo indiscrezioni, i poliziotti l'avrebbero recuperata nella spazzatura della clinica e non nell'abitazione. I due cani di famiglia sono stati prelevati la notte stessa della tragedia ed affidati ad una struttura convenzionata con l'Asl Napoli 2. Sul pitbull sono stati prelevati tamponi di Dna alla ricerca di tracce genetiche della bambina ma i risultati non sono ancora stati depositati.

Tolti i sigilli all'abitazione di Acerra

La stessa casa era stata al centro di uno degli aspetti più controversi di tutta la vicenda: quando la Polizia Scientifica era tornata per un secondo sopralluogo l'aveva trovata già ripulita. Una situazione per la quale si era paventata l'impossibilità di ricostruire quello che era accaduto nella notte del 16 febbraio. In realtà, è emerso, la Scientifica era stata nell'abitazione già subito dopo la tragedia, mentre la pulizia era stata effettuata successivamente; sarebbero stati i familiari della bimba, a cui non era stato comunicato che l'appartamento sarebbe di lì a poco finito sotto sequestro. Il secondo sopralluogo è durato circa otto ore.

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