Bimba ferita a colpi di Kalashnikov a Sant’Anastasia, maggiorenne condannato a 14 anni
È stato condannato a 14 anni di reclusione Emanuele Civita, il 20enne che un anno fa era stato sottoposto a fermo, insieme a un minorenne, per la sparatoria col Kalashnikov avvenuta a Sant'Anastasia (Napoli) durante la quale era rimasta ferita anche una bambina di 10 anni, colpita da un frammento di proiettile alla testa; l'altro giovane, che all'epoca dei fatti aveva 17 anni, è stato condannato un mese fa a dieci anni di reclusione.
La sentenza, anticipa il quotidiano il Mattino, è stata emessa dal gup Vinciguerra per tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso. I fatti risalgono al 23 maggio 2023, secondo la ricostruzione degli inquirenti tutto era nato da una lite tra gruppi di giovani; dopo un primo diverbio ci fu il raid a colpi di fucile automatico davanti al bar, che si trova nel centro storico di Sant'Anastasia.
In quei momenti la piazza era gremita di gente e nell'attività era in corso una festa per bambini. Le pallottole impazzite, almeno dieci, furono esplose verso il basso, creando una tempesta di frammenti di ogive impazzite. Venne ferita una famiglia di Volla, genitori e figlia di 10 anni, mentre l'altro figlio, di 6 anni, si trovava a qualche metro di distanza e rimase illeso.
La madre e il padre vennero accompagnati al "Cardarelli", feriti rispettivamente all'addome e a una mano, mentre la piccola, più grave, venne portata da alcuni passanti all'ospedale "Santobono", dove rimase ricoverata per diversi giorni, in condizioni gravi ma stabili: il frammento della pallottola l'aveva centrata alla testa e solo le ossa del cranio hanno impedito che arrivasse all'occhio o al cervello.