Bimba di 9 mesi uccisa dal pitbull ad Acerra, nuova ispezione della scientifica nell’appartamento

Nella mattinata di oggi, lunedì 24 febbraio, la scientifica si è recata nuovamente nell'appartamento del rione Ice Snei di Acerra, nella provincia di Napoli, nel quale è morta la bimba di 9 mesi sbranata dal pitbull di famiglia nella notte tra il 15 e il 16 febbraio. Gli inquirenti sono a caccia di nuovi elementi, dopo che durante il primo sopralluogo l'appartamento era stato trovato pulito. Proprio per chiarire chi abbia inquinato la scena, come richiesto dall'avvocato Luigi Montano, che lo assiste, è stato fissato un nuovo interrogatorio il papà della bambina, un 25enne indagato per omicidio colposo: l'uomo, risultato positivo alla cannabis, deve rispondere anche di omessa custodia e vigilanza del pitbull.
Stando alle ricostruzioni che l'indagato ha fornito al suo legale, a ripulire l'appartamento prima che venisse sequestrato potrebbe essere stato qualche parente, ma l'interrogatorio davanti ai giudici della Procura di Nola, che al momento non è stato ancora fissato, dovrebbe fare piena luce sulla vicenda.
La morte della bimba: sul corpo i segni dei morsi
Una tragedia che ha ancora qualche punto oscuro quella della bimba di 9 mesi. Dall'autopsia, eseguita la scorsa settimana, sono arrivate però le prime conferme: sul corpo della bambina sono stati trovati i segni dei morsi del pitbull. Il cane avrebbe aggredito la bimba di 9 mesi mentre il padre dormiva; quando si è accorto della tragedia, l'uomo ha portato sua figlia alla vicinia clinica Villa dei Fiori, come testimonia un video che ha immortalato quel momento. Inizialmente, però, l'uomo avrebbe fornito un'altra versione dell'accaduto, raccontando che la bimba era stata aggredita da un cane randagio, salvo poi rettificare.