Bimba azzannata dal cane ad Acerra, “nel cassonetto pigiamino insanguinato”. L’avvocato del padre: “Non ci risulta”

Un pigiamino da neonato apparentemente macchiato di sangue sarebbe stato trovato dalla polizia in un sacchetto in un cassonetto della spazzatura, prima che finisse in discarica. La tutina potrebbe appartenere alla bimba di nove mesi deceduta nella notte tra il 15 e il 16 febbraio scorsi ad Acerra (Napoli) e sul cui corpo sono stati trovati segni dei morsi di un cane verosimilmente riconducibili al pitbull di famiglia. Secondo il Tg3, che riferisce la notizia del ritrovamento, il padre l'avrebbe quindi cambiata prima di portarla nella clinica Villa dei Fiori. Questo ulteriore elemento sarebbe al vaglio degli inquirenti ed è quindi probabile che vengano disposte nuove analisi per appurare che la tutina sia effettivamente appartenuta alla bambina. La difesa del padre della bambina riferisce di non essere a conoscenza del ritrovamento e che nei verbali di sequestro non risulta alcun pigiama.
La bimba morta ad Acerra
Il padre della piccola, assistito dall'avvocato Luigi Montano, è indagato per omicidio colposo per l'omessa vigilanza e custodia del cane; sottoposto al narcotest, era risultato positivo all'hashish. Secondo il suo racconto si sarebbe addormentato sul letto matrimoniale con la bimba e quando si sarebbe svegliato, circa un'ora dopo, avrebbe trovato la figlia a terra insanguinata; l'avrebbe quindi portata subito al Pronto Soccorso di Villa dei Fiori, dove i medici hanno tentato la rianimazione ma hanno solo potuto constatare il decesso. I sanitari hanno poi riferito che la bimba era già arrivata in arresto cardiaco, con lesioni al collo e con segni di morsi di cane, e che il decesso risaliva probabilmente ad almeno venti minuti prima stando alle condizioni del corpo e della pelle.
Trovato un pigiamino insanguinato
L'uomo, a quanto si apprende, dopo il ritrovamento del pigiama ha ribadito al legale di non avere cambiato i vestiti alla bambina ma di averla portata subito in ospedale; qualche ora prima, ha detto, le aveva cambiato il pannolino ma poi le aveva infilato la stessa tutina prima di mettersi con lei sul letto, non avrebbe quindi buttato nessun pigiama. L'indagato nei giorni scorsi ha spiegato, tramite il suo avvocato, anche il particolare della pulizia dell'appartamento dopo la tragedia: sarebbero stati alcuni familiari per evitare che la madre della bimba fosse costretta a vedere il sangue a terra; sarebbe avvenuto dopo il primo sopralluogo della Polizia Scientifica, quindi quando l'appartamento era stato già stato visto dai poliziotti, e i familiari non sapevano che qualche ora dopo sarebbe sarebbe scattato il sequestro. Successivamente c'era stato un nuovo sopralluogo della Scientifica.
Le perizie della Procura
Si attendono, intanto gli esiti dell'autopsia, che sarà fondamentale per stabilire le cause del decesso della bimba; da quanto trapelato sul corpo sono stati rilevati i segni dei morsi di cane mentre si dovrà aspettare la conferma di quanto dichiarato dai medici di Villa dei Fiori sulla rottura del collo. Avviate nei giorni scorsi anche le altre perizie disposte dalla Procura di Nola, titolare del fascicolo: quella sul cellulare del 25enne, per appurare che in quell'ora fosse effettivamente in casa, e quella sui tamponi di Dna prelevati alle prime ore di domenica, per verificare la presenza di tracce genetiche del cane Tyson sul corpo della piccola e viceversa. L'interrogatorio di garanzia per l'indagato non è stato ancora fissato.