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Bestemmie su finti manifesti elettorali a Napoli, Comune contro la provocazione: “Non informati”

Il Comune di Napoli dice di non sapere nulla dei manifesti blasfemi apparsi sui tabelloni pubblicitari comunali nelle scorse ore, che hanno sollevato polemica e fatto storcere il naso a più di qualche cittadino. La direttrice artistica del festival contro la censura religiosa, “Ceci n’est pas une blaspheme”, che si tiene a Napoli fino al 30 settembre, difende però l’iniziativa.
A cura di Valerio Papadia
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Il Comune non era a conoscenza delle affissioni. Lo fa sapere l'Assessorato all'Istruzione e al Turismo del Comune di Napoli in merito ai manifesti blasfemi che sono apparsi nelle scorse ore ovunque in città, affissi sui tabelloni pubblicitari comunali, e che hanno sollevato non poche polemiche e fatto storcere qualche naso tra i cittadini. Già ieri, a Fanpage.it, l'assessore alla Cultura Annamaria Palmieri aveva dichiarato di voler andare a fondo alla questione: “Non ho visto questi manifesti – ha spiegato l'assessore alla Cultura – ma apriremo un'indagine per capire cosa sia successo. Se non c'è l'autorizzazione vanno tolti immediatamente. Se invece si tratta di pubblicità pagate, investiremo la commissione che si occupa della pubblicità lesiva che può eventualmente censurarli, come accaduto in passato per immagini pubblicitarie che urtavano la sensibilità pubblica".

A difendere i manifesti blasfemi, di cui Napoli è stata praticamente tappezzata nelle scorse ore, c'è invece Emanuela Marmo, direttrice artistica di "Ceci n'est pas une blaspheme", festival contro la censura religiosa che si tiene in città, al museo Pan, fino al 30 settembre. "La contrarietà dei cittadini, che hanno fatto notare come i manifesti appaiano anche in prossimità di luoghi di culto o frequentati da bambini, mi spinge a credere ancora più convintamente che le azioni di subvertising sono fondamentali – ha dichiarato -. Questi stessi cittadini, infatti, non hanno nulla da dire, sono assolutamente assuefatti ai messaggi pubblicitari che inoculano un uso erotizzato del corpo femminile e dell'infanzia, che promuovono canoni estetici frustranti e irraggiungibili per persone comuni, che associano la bellezza al possesso di beni inutili, costosi, classisti".

L'assessora alla Cultura Annamaria Palmieri con una nota diramata nel pomeriggio di oggi, 21 settembre ha ulteriormente chiarito la posizione del Comune:

Cittadini e organi di stampa ci segnalano la presenza in molti stalli pubblicitari del Comune di Napoli di manifesti che, senza chiari segni di riconoscimento, richiamano ai contenuti della mostra “Ceci n’est pas un blasphème”, che si sta svolgendo al Palazzo delle Arti Napoli PAN.
La mostra, autorizzata a settembre 2020, ha contenuti consigliati ad un pubblico adulto, come viene evidenziato all’ingresso della sala con la scritta  “se ne consente la visione e l’esperienza solo ad un pubblico maggiorenne consapevole. Il Comune non ha ricevuto alcuna richiesta e/o comunicazione relative a questa tipologia di affissione. Quindi risultano avvenute abusivamente e come tali soggette alla immediata rimozione da parte degli addetti di Napoli Servizi competenti sul settore.

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