Benzinaio non comunica i prezzi al Ministero per 8 volte: multato, rischia la chiusura per un mese
Il titolare di un impianto di rifornimento avellinese non ha comunicato i prezzi dei carburanti al Ministero al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per otto volte. Alla fine nella stazione di servizio è arrivata la Guardia di Finanza, che ha multato il titolare dell'impianto e per il quale ha proposto anche la chiusura dell'impianto per trenta giorni. Deciderà ora la Prefettura di Avellino, alla quale è stata mandata in qualità di autorità competente, la proposta da parte dei finanziari.
La vicenda è avvenuta nella zona di Sant'Angelo dei Lombardi, in Irpinia. Qui le Fiamme Gialle hanno controllato un impianto che, da quanto emerso, non ha comunicato e per ben otto volte i propri prezzi di vendita dei vari carburanti al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, presieduto dal ministro Adolfo Urso (Fratelli d'Italia). Comunicazione obbligatoria per legge, come da recente decreto legge del Governo Meloni. Per lui è scatta prima una multa di 3.200 euro, poi la segnalazione alla Prefettura di Avellino competente per il territorio di sospensione dell'attività fino a un massimo di 30 giorni. Ma i Baschi Verdi irpini, guidati dal Colonnello Salvatore Minale, stanno continuando a monitorare anche gli altri distributori di carburante, per scoprire se il fenomeno sia particolarmente diffuso, visto anche il contemporaneo aumento medio dei prezzi di questi giorni. Dall'inizio dell'anno, nella sola Irpinia, ci sono stati ben 189 interventi della Guardia di Finanza presso le stazioni di rifornimento, con 45 multe per 50mila euro complessivi ed altre richieste di sospensione delle attività che non rispettano le normative di legge.