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Beni confiscati alla camorra: minacciato il sindaco di Quarto Antonio Sabino

Minacce al sindaco di Quarto, Antonio Sabino, e all’intera amministrazione comunale dopo la confisca di beni alla criminalità organizzata, tra i quali una villa appartenuta ad un esponente della camorra locale. Sabino non fa marcia indietro: “Tutta la Quarto onesta e perbene, che poi è la stragrande maggioranza, è tutta dalla nostra parte”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Minacce al sindaco di Quarto, Antonio Sabino, dopo la confisca di cinque immobili da parte delle forze dell'ordine: tra questi, anche la villa di un personaggio considerato dalla Direzione Distrettuale Antimafia elemento di spicco della criminalità locale. Oltre a Sabino, minacciata anche l'intera amministrazione comunale e a Nello Mazzone, che ne gestisce i beni confiscati alla criminalità. Messaggi definiti "inquietanti", ma che non fanno indietreggiare lo stesso Sabino che ha spiegato: "Tutta la Quarto onesta e perbene, che poi è la stragrande maggioranza, è tutta dalla nostra parte". Solidarietà anche da parte di altre istituzioni politiche: il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli ha espresso la propria vicinanza all'amministrazione locale, aggiungendo anche: "Chiediamo alla cittadinanza tutta di mostrarsi solidale nei confronti di chi combatte e contrasta la camorra che deve essere cancellata".

Lo stesso primo cittadino di Quarto Antonio Sabino ha spiegato la vicenda con un lungo post su Facebook:

In questi giorni sono stati inviati messaggi inquietanti indirizzati all’Amministrazione comunale dopo l’acquisizione al patrimonio dell’Ente di 5 immobili tra cui la Villa di un personaggio considerato dalla DDA di Napoli elemento di spicco della camorra locale. Abbiamo inviato una segnalazione ufficiale di quanto sta avvenendo alla Prefettura di Napoli, al comando compagnia Carabinieri di Pozzuoli e alla Tenenza di Quarto, per le valutazioni che riterranno più opportune compiere. Una segnalazione circostanziata, alla quale abbiamo allegato materiale dal quale si evince il tenore inquietante del clima che stiamo vivendo in queste ore, dopo l’acquisizione al patrimonio comunale di questi immobili. Messaggi anche inneggianti alla figura del soggetto condannato e che abitava in quella casa. Messaggi e atteggiamenti da stigmatizzare, su cui ora saranno le autorità competenti a fare piena luce e chiarezza, anche se è evidente e percepibile il clima fortemente ostile nel quale questa Amministrazione sta lavorando sul tema dei beni confiscati. Ma noi andiamo avanti: a cominciare dalla inaugurazione il prossimo 1 luglio dell’albergo sociale del Dopo Di Noi in 3 ville confiscate e assegnate con bando pubblico e, poi, il 19 luglio con la Giornata della Legalità che festeggeremo a Quarto. La Quarto onesta e perbene, che è la stragrande maggioranza, è tutta dalla nostra parte.

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