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Benevento, magistrato onorario e cardiologo ai domiciliari: fingevano visite mediche per palpeggiare e filmare pazienti nude

Gli abusi, nell’ospedale di Benevento, sarebbero stati ripresi in video dai due, il magistrato onorario si sarebbe finto collega del medico.
A cura di Nico Falco
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Un cardiologo di un ospedale Sacro Cuore di Gesù – Fatebenefratelli di Benevento, Giovanni Vetrone, 60 anni, e un avvocato della provincia di Taranto, il 58enne Antonio Zito, all'epoca dei fatti vice procuratore onorario nella Procura di Lecce, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari per violenza sessuale di gruppo: insieme avrebbero indotto le pazienti del primo a spogliarsi e le avrebbero palpeggiate durante apparenti visite alle quali il magistrato onorario avrebbe partecipato fingendosi anche lui medico. Le indagini svolte dal Gico (Gruppo Investigativo Criminalità Organizzata) avevano portato alla misura cautelare emessa dal Tribunale del Riesame di Napoli e confermata dalla Corte di Cassazione; il provvedimento è stato eseguito dalla Guardia di Finanza di Lecce.

Le violenze in ospedale a Benevento

I fatti sarebbero avvenuti nell'ospedale di Benevento durante visite mediche e sarebbero stati ripresi in video dai due; in quelle circostanze, si legge in una nota a firma del procuratore Aldo Policastro, si sarebbero verificati «atti fortemente intrusivi nella libertà sessuale delle ignare pazienti che venivano indotte a spogliarsi e a essere palpeggiate dal medico e dal vice procuratore onorario qualificatosi quale collega del cardiologo».

Secondo la ricostruzione degli inquirenti Vetrone avrebbe programmato le visite e avrebbe contattato l'amico avvocato, che sarebbe quindi partito da Pulsano (Taranto) e, indossato il camice bianco, vi avrebbe partecipato presentato come assistente. Dopo aver saputo dell'inchiesta Zito si era autosospeso, mentre Vetrone aveva continuato a svolgere la professione in ospedale.

Le Fiamme Gialle di Lecce hanno inoltre eseguito numerose perquisizioni locali e domiciliari che hanno portato al sequestro di computer, tablet e smartphone in uso ai due indagati oltre che di videocamere e registratori digitali nelle disponibilità loro e di altre persone; sono state ascoltate persone informate sui fatti e le persone offese con l'acquisizione delle relative querele/denunce.

La richiesta rigettata a giugno

Le indagini della Procura di Benevento sono cominciate con la ricezione degli atti da parte di quella di Potenza: nel corso di altre indagini su Zito, relative ad altri reati, era emerso che l'avvocato, sarebbe andato nell'ospedale Sacro Cuore di Gesù, fingendosi medico durante quelle trasferte, e in quelle occasioni avrebbe compiuto atti di violenza sessuale e palpeggiamenti nei confronti di donne inconsapevoli che erano in ospedale per sottoporsi ad una visita medica.

A seguito degli approfondimenti, svolti anche con intercettazioni informatiche, nel giugno 2023 le due Procure hanno chiesto la misura cautelare; le ipotesi di reato erano inizialmente, oltre a violenza sessuale di gruppo, anche esercizio abusivo della professione medica, interferenze illecite nella vita privata e diffusione illecita di immagini e video con contenuti sessualmente espliciti realizzati da pubblico ufficiale in servizio nell'ospedale.

Il gip di Benevento ha rigettato la richiesta di misura cautelare ma il pm ha presentato ricorso al Riesame di Napoli. Nel febbraio 2024 si è concluso il giudizio di appello: la richiesta è stata accolta ed è stata disposta l'applicazione dei domiciliari per entrambi per il reato di violenza sessuale di gruppo mentre per la restante parte l'appello del pubblico ministero è stato rigettato.

Sia difesa sia accusa hanno presentato ricorso in Cassazione, che il 13 giugno scorso ha dichiarato inammissibile il ricorso della difesa e ha accolto quello della Procura per i restanti capi d'accusa. Di conseguenza è diventato esecutivo il punto dell'ordinanza del Tribunale dei Napoli relativo ai domiciliari. Il Riesame dovrà ora pronunciarsi nuovamente sull'appello del pm relativo alle richieste per il momento non accolte.

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