B&b e Case Vacanza a Napoli: “Serve una task force per i controlli, ci sono troppe illegalità”
Napoli continua ad essere una meta turistica gettonatissima. Il capoluogo partenopeo è ormai stabilmente tra le mete turistiche preferite in Europa. A guardare i dati di "Inside AirB&b" il portale che analizza l'afflusso sulla principale piattaforma di booking dei bed and breakfast, Napoli ha quasi 11mila annunci per case vacanze, affittacamere o b&b, ed una media di prenotazioni che è di 166 giorni all'anno su 365. Numeri incredibili che appartengono tuttavia ad un mercato che vive ancora di enormi illegalità.
Già da qualche anno Fanpage.it racconta il fenomeno delle illegalità nelle attività ricettive per turisti. Per ora le soluzioni messe in campo dal Comune di Napoli non sono sufficienti. Proprio Fanpage.it scoprì alcuni immobili di proprietà del Comune di Napoli che venivano affittati abusivamente attraverso le ben note piattaforme online ai turisti. Allora ci siamo chiesti quanto sia davvero complicato fare i controlli alle attività extralberghiere. Abbiamo scoperto è che piuttosto semplice.
"Un mercato in balia dell'illegalità"
"Il periodo natalizio è quello della paralisi totale della zona dei Decumani" dice Gennaro Esposito, consigliere comunale di Azione e da lungo tempo impegnato contro la turistificazione selvaggia del capoluogo partenopeo. Il consigliere è addirittura arrivato a chiedere un ticket di ingresso al centro storico per i turisti. Intanto il sindaco, Gaetano Manfredi, davanti al caos della turistificazione ha detto che "è meglio una città piena di turisti che una città povera".
Ma siamo sicuri che questa ondata di visitatori generi economie positive? "Il mercato del turismo è in gran parte legato al nero – ci spiega Gennaro Esposito – basta guardare il numero di annunci sulle piattaforme e quante di queste strutture siano semplicemente iscritte al SURAP, i numeri sono agghiaccianti". Non è da meno anche il deputato di Avs Francesco Borrelli che parla del fenomeno dei "b&b pezzotti" descrivendo il fenomeno come un boomerang: "Tutti questi b&b pezzotti che abbiamo a Napoli, tutti dicono che portano turisti – spiega – ma questa è al tenaglia opposto che ci ha portato il turismo. Fino ad ora ci siamo basati sulla autoregolamentazione dei napoletani, ma ora non basta più. Innanzitutto perché la turistificazione in alcune zone i napoletani li sta cacciando, sono napoletani che cacciano altri napoletani, nel nome dei soldi tutti, maledetti e subito, stanno facendo operazioni sbagliate, perché affittano ai turisti posti che non sono abitabili".
Hanno da ridire anche le associazioni di categoria come l'ABBAC, che rappresenta i gestori di case vacanze, b&b e affittacamere. Agostino Ingenito è il presidente e non ha remore a definire il mercato pieno di illegalità: "Noi i controlli li chiediamo e li abbiamo sempre chiesti – spiega – noi stessi facciamo le segnalazioni alla polizia municipale. Il fenomeno è esploso dopo la pandemia, facendo credere che ogni immobile potesse essere messo in affitto per i turisti. Il settore senz'altro ha nella sua diffusione una buona parte di illegalità".
Come è semplice fare i controlli: li abbiamo fatti noi
Ed allora abbiamo provato davvero a capire se questi controlli rispetto alle attività extralberghiere sono così difficili oppure no. Abbiamo preso in esame 15 annunci a caso su una nota piattaforma per b&b e case vacanze. Di questi ben 14 sono risultati irregolari. Abbiamo preso in esame 3 requisiti minimi che sono controllabili semplicemente dietro ad una scrivania davanti ad un pc.
Il primo requisito è l'iscrizione al SURAP, ovvero il Registro regionale delle attività extralberghiere che su base regionale censisce tutte le strutture. L'elenco della Regione Campania è pubblico e consultabile, ed è aggiornato a settembre 2024, quindi non certo alla notte dei tempi. Se una struttura ricettiva non è su questo elenco allora è irregolare, perché non è dichiarata. Sui 14 annunci irregolari sui 15 che abbiamo controllato, tutti non erano iscritti al SURAP.
Il secondo requisito è la categoria dell'immobile, si evince da una semplice visura catastale, un documento anche questo pubblico che si può ottenere semplicemente stando al pc. Solo gli immobili di categoria A sono abitabili e quindi possono essere affittati ai turisti, mentre tutti gli altri no, a cominciare dalla categoria C che racchiude botteghe, esercizi commerciali, depositi e stalle.
Il terzo requisito, anche questo deducibile dalla semplice visura catastale, è la grandezza dell'immobile, secondo la legge del 2023, per due persone l'abitazione deve essere grande almeno 38 metri quadrati, e la nostra ricerca sulla nota piattaforma online è stata fatta per due persone. Quello che è venuti fuori è tragicomico.
Tra le 14 strutture irregolari sulle 15 controllate ci sono delle vere e proprie chicche. A Vico Fonseca, nel quartiere Stella, c'è una casa vacanze che, guardando semplicemente le foto di google del 2023, era un deposito. Infatti è classificato come categoria C1, quindi non abitabile e chiaramente non è iscritto al SURAP. In questa casa vacanze irregolare nel periodo di Natale per due persone si paga 91 euro a notte. Situazione simile in un vicolo tra il Museo Madre e la Curia di Napoli, a via Loffredi. Qui troviamo una casa vacanze dal costo di 71 euro a notte. Non è iscritto al SURAP, è grande 28 metri quadrati a fronte dei 38 previsti dalla legge ed è accatastato con categoria C3, quindi come "laboratorio di arti e mestieri". Andando sul posto scopriamo che da un'unica ex bottega ne hanno ricavato ben due case vacanze, separando gli ingressi.
Vico del Fico a Purgatorio si trova proprio a pochissimi metri dallo sciame di turisti che affollano i decumani del centro di Napoli. È qui che troviamo un altro dei nostri annunci irregolari, si tratta di una casa vacanze dove si paga 101 euro a notte, è grande appena 24 metri quadrati invece dei 38 richiesti dalla legge, e chiaramente, non è iscritto al SURAP. In vico Catari, alla fine di via Duomo, andiamo a vedere dal vivo uno degli ultimi annunci che abbiamo controllato da remoto, e all'ingresso della struttura troviamo due turisti che attendono il gestore per entrare nella casa vacanze.
Il costo a notte per due persone qui è di 113 euro a notte. Gli chiediamo se hanno prenotato per due e ci dicono di sì. Peccato che il basso sia al di sotto dei 38 metri quadrati previsti dalla legge e, anche questo, non è iscritto al SURAP.
Complessivamente per controllare i 14 annunci irregolari sui 15 che abbiamo ricercato, compreso di estrazione delle visure catastali e visita all'ingresso delle strutture ci abbiamo impiegato mezza giornata di lavoro. E non siamo certo i vigili urbani. Ci chiediamo quindi, se il Comune di Napoli volesse davvero fare i controlli, quanto tempo impiegherebbe a ripristinare la legalità?
"Ma i vigili non trovano nemmeno gli indirizzi"
Abbiamo deciso di chiedere un commento a tre figure che partono da posizioni diverse: Gennaro Esposito, il consigliere comunale che si batte contro la turistificazione, Francesco Emilio Borrelli, il deputato che si batte contro l'illegalità e Agostino Ingenito, il presidente dell'associazione di categoria. Tutti ci hanno detto che è evidente: il mercato è in balia dell'illegalità.
Ma proprio il presidente dell'ABBAC ci ha raccontato alcune circostanze davvero incredibili. "Voi avete fatto un lavoro brillante – ci dice – ma questo è quello che spesso facciamo anche noi. Cioè noi facciamo delle segnalazioni alla polizia municipale molto dettagliate, in cui indichiamo l'indirizzo, il nome della struttura, la categoria catastale, le iscrizioni o meno al SURAP, così come altre irregolarità che spesso riscontriamo o di cui riceviamo segnalazione. Purtroppo spesso dal comando della polizia municipale ci dicono che non hanno trovato nemmeno l'indirizzo".
Chiediamo ad Ingenito cosa intende quando dice che i vigili non trovano nemmeno l'indirizzo. "Intendo dire che spesso il nucleo che poi interviene e va sul posto ci comunica che non è riuscito a trovare il gestore dell'esercizio, ma spesso addirittura che non sono riusciti a trovare l'indirizzo della struttura su cui abbiamo segnalato". Insomma una situazione davvero incredibile.
Eppure l'assessore Teresa Armato aveva detto, circa un anno fa, proprio a Fanpage.it che il Comune di Napoli aveva addirittura un software con cui scovare gli illegali. Ma appare assolutamente chiaro che questo software, nella migliore delle ipotesi, funziona male. Sarebbe anche utile capire quanto è costato, chi lo ha realizzato, e come sia possibile che privati cittadini comodamente seduti davanti ad un pc riescano a fare i controlli che la polizia municipale non riesce a fare? Anzi, veramente non trovano nemmeno gli indirizzi.
"Subito una task force, ma il problema è di volontà politica"
Contestatori della turistificazione e gestori delle case vacanze che vivono nella legalità e pagano le tasse, alla fine chiedono tutti la stessa cosa. C'è bisogno di una task force della polizia municipale che finalmente metta fine alle irregolarità. D'altronde se il mercato delle strutture ricettive turistiche è in gran parte a nero, come saranno poi assunte le persone che vi lavorano? Chi fa le pulizie, i receptionist, le lavanderie, avranno contratti regolari o è più probabile che anche loro siano completamente in nero?
Il sindaco ha promesso il miglioramento dei servizi, ma intanto Ingenito ci spiega che: "A Napoli non abbiamo nemmeno una sede fissa per l'accoglienza dei turisti, si va avanti con delle casette di legno come se fossimo in un mercatino di Natale permanente". No, avere una città piena di turisti non significa avere una città non povera. Tutt'altro, se questa economia è in gran parte illegale, significa che lo Stato, a cominciare dal Comune di Napoli, di quei soldi non vede il becco di un quattrino. Eppure l'amministrazione comunale invece di combattere le illegalità e riscuotere la tassa di soggiorno da chi non la versa al Comune, preferisce aumentare la tassa. Ma che introiti si aspettano se gran parte delle strutture sono irregolari?
"Io ritengo che vada organizzata immediatamente una task force della polizia municipale – ci dice Gennaro Esposito – anche se poi non si sa bene come funzionano le task force al Comune di Napoli. Io parlo spesso con i dipendenti del Comune, e mi spiegano che le task force prima si fanno, poi iniziano a lavorare e poi improvvisamente scompaiono perché sono diventate troppo efficienti". Appare sempre più chiaro che il problema è tutto di volontà politica. "Certo che è un problema di volontà politica, è sempre un problema di volontà politica" sottolinea il consigliere di maggioranza.
Aggiornato 2.01.25 ore 13:28