Bambino ucciso da pitbull a Eboli, indagati i proprietari dei cani e anche mamma e zio del piccolo
Ci sono cinque persone sul registro degli indagati della procura di Salerno, competente per territorio sulla tragedia di Eboli, frazione Campolongo, la morte del bimbo di 13 mesi azzannato e ucciso da due cani pitbull. L'ipotesi di accusa formulata dal sostituto procuratore di Salerno, Alessandro De Vico è concorso in omicidio colposo per omessa custodia degli animali, gli indagati sono i due proprietari dei molossi, i due zii della piccola vittima – poco più di un anno di vita – e anche la madre del bimbo. Atto dovuto per consentire agli inquirenti di fare il loro lavoro e chiarire la catena dei fatti che hanno portato alla morte di un bambino. Si mira a chiarire in maniera incontrovertibile dove fosse il bimbo: in braccio allo zio? A terra? E i cani erano chiusi e sorvegliati?
Bimbo ucciso dai pitbull con morsi alla gola e all'addome
Oggi dovrebbe svolgersi l'autopsia sul corpo del bambino. Dai primi riscontri medico-legali sarebbero state evidenziate profonde lesioni causate dai morsi dei due cani razza terrier di tipo bull, all'addome e alla gola, letteralmente squarciati. Del resto sul luogo della tragedia la Scientifica aveva evidenziato molti punti con presenza di sangue, segno di una scena tragicamente contrassegnata dall'aggressione dei due animali inferociti – non si sa perché – su un bimbo inerme e dal tentativo di madre e zio di strappare il piccolo ai morsi purtroppo letali. La villetta sulla litoranea di Eboli è sotto sequestro da parte dell’autorità giudiziaria. La madre del bimbo ucciso dai cani era lì dopo una lite con il marito, si era trasferita domenica a Campolongo in attesa di affittare un appartamento.
Il destino dei cani entro 10 giorni: rieducazione o eutanasia
Il sindaco di Eboli, Mario Conte, ha proclamato il lutto cittadino subito dopo gli esami e dichiarato che l'Amministrazione si caricherà le spese delle esequie. I due cani sono ora in carico al servizio veterinario dell'Asl che – come prescrive la legge – entro dieci giorni dovrà valutare se gli animali possono essere rieducati e affidati oppure rappresentino un pericolo conclamato e per questo dovranno essere abbattuti con una iniezione letale.