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Bagnoli, il Comune condannato a pagare 80 milioni per i suoli, Manfredi: “Faremo appello”

Il sindaco e commissario di Bagnoli: “Non possono pagare sempre i cittadini”. Maresca: “Campanello d’allarme per Manfredi, ora collaborazione istituzionale”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Il Comune di Napoli pronto a fare ricorso contro la condanna del Tribunale civile a pagare 80 milioni di euro a Fintecna per l'acquisto di due milioni di metri quadrati di suoli a Bagnoli, avvenuto nel 2000, soldi saldato completamente. “Ci opporremo in appello alla sentenza – afferma il sindaco Gaetano Manfredi, che è anche commissario di governo per Bagnoli – ma c'è anche un problema politico che va gestito a livello nazionale”.

Manfredi: "Problema di livello nazionale"

“Il Comune – aggiunge il primo cittadino – per una serie di questioni che derivano da un passato non recente, non solo non ha la disponibilità dei suoli, ma addirittura dovrebbe pagare 100 milioni per suoli che non sono più suoi. Una situazione che denota come è stata gestita tutta questa questione negli ultimi 20 anni: non in modo ottimale e non nell'interesse della città e alla fine pagano sempre i cittadini".

“Il tema dei contenziosi su Bagnoli – aggiunge – è molto complesso e adesso lo stiamo approfondendo, ma il Comune si farà sentire perché non posso accettare che i cittadini devono pagare dei soldi per terreni che non sono loro e per gestioni che non hanno portato ad alcun risultato. Ci sono contenziosi che si trascinano da decenni fra parti dello Stato, perché qui non parliamo di privati ma di articolazioni dello Stato, inoltre non c'è chiarezza nei programmi di bonifica, che ora stiamo definendo in modo più chiaro e scientificamente valido”.

Maresca: "Su Bagnoli partita difficile"

Sulla vicenda è intervenuto anche il leader dell'opposizione di centrodestra in consiglio comunale, Catello Maresca:

"Questa è una sentenza che certifica quanto sia difficile la partita su Bagnoli, anche a causa di gestioni passate approssimative ed illogiche. Ma questo purtroppo lo sapevamo. È un campanello di allarme per la gestione commissariale Manfredi, che da oggi spero sia ancora più consapevole che è una questione che non può permettersi di affrontare da solo. L’inizio con nomine non condivise e poco funzionali al progetto e alle necessità non è stato dei migliori. Speriamo che il commissario straordinario abbia il buon senso di aprirsi alla città, alle altre competenze e alla collaborazione istituzionale. Senza questo non si va da nessuna parte".

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