L’osteria non può aprire: non ha spazi esterni. E il parroco gli presta il sagrato della chiesa
Una storia a lieto fine quella che arriva da Mercogliano, nella provincia di Avellino, e che ha consentito a un ristorante storico del posto, privo di spazio all'esterno, di poter riaprire: le nuove norme anti-Covid varate lo scorso 26 aprile dal governo sanciscono che, in zona gialla, bar e ristoranti possono riaprire e consentire la consumazione al tavolo, purché questo avvenga all'aperto. Protagonisti della storia i fratelli Emilio e Federico Grieco, proprietari dell'osteria "I Santi" e don Vitaliano Della Sala, parroco della chiesa di San Francesco d'Assisi, nel caratteristico borgo medievale di Capocastello.
Il prete, noto per le sue nette posizioni "noglobal" spesso contro le gerarchie clericali ma a favore dei più poveri, in particolare dei migranti, ha messo così a disposizione dei due ristoratori e della loro osteria lo spazio antistante la chiesa, che così è diventato un dehor in grado di accogliere i clienti de "I Santi", che ha così potuto riaprire i battenti dopo un anno in cui il settore è stato duramente colpito dalla pandemia; e quale posto migliore, per un'attività che porta questo nome, del sagrato di una chiesa?
Una "collaborazione", quella tra i fratelli Grieco e la chiesa di San Francesco d'Assisi, nata già durante il lockdown e nel corso di questi difficili mesi dovuti alla pandemia, durante i quali i due ristoratori hanno donato centinaia di pasti alle famiglie in difficoltà di Mercogliano. Così, don Vitaliano Della Sala, per consentire a un ristorante storico della città di riaprire i battenti, dopo un anno in cui la saracinesca è stata abbassata più delle volte in cui si è alzata, ha deciso di ricambiare la solidarietà dimostrata dai ristoratori, prestandogli lo spazio esterno della chiesa per i loro tavolini.