Autista Eav salva due donne da un’aggressione, colpito con un cric in pieno volto

Salva due donne da un aggressore e viene colpito con un cric in pieno volto: ricevuto dal Prefetto di Napoli Emilio Esposito, autista-eroe dell’Eav.
A cura di Luca Leva
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Se l’è cavata con un grande spavento e qualche punto di sutura Emilio Esposito, l’autista dell’Eav che pochi giorni fa, a Napoli, ha salvato due giovani donne dall’aggressione di un uomo durante l’orario di servizio. L'episodio risale alla notte tra il 2 e il 3 settembre, il responsabile è stato identificato e denunciato dai carabinieri; si tratta di un 56enne, accusato di lesioni aggravate e violenza a incaricato di pubblico servizio. L'autista è stato ricevuto dal Prefetto di Napoli, Michele Di Bari, che ha voluto complimentarsi personalmente per il coraggio e la professionalità.

“Avevo appena preso servizio ed ho notato da lontano una scena strana – racconta Emilio –  un uomo che inveiva contro due donne e tentava di spingerne una all’interno della propria macchina. Appena mi sono avvicinato con l’autobus le due giovanni hanno iniziato ad urlare verso di me e a chiedermi aiuto così ho aperto le porte e sono corse dentro mentre l’uomo mi urlava di andare via e di farmi i fatti miei”.

Emilio decide così di ripartire velocemente e, convinto di essersi lasciato alle spalle l’aggressore, non si rende conto che in realtà l’uomo ha iniziato a seguire l’autobus. Dopo alcuni tentativi di costringere l’autista ad accostare facendo pressione con l’auto, è il primo semaforo l’occasione giusta per proseguire con le minacce e tentare l’assalto.

“Si accostava con la sua auto cercando di bloccarmi e al primo semaforo si è fermato di fianco a me ed è sceso dal veicolo. È venuto dal lato guidatore ed ha iniziato a colpire il vetro mentre mi minacciava di morte. Voleva che aprissi le porte e facessi scendere le due donne che, intanto, si disperavano. Io, ovviamente, non ci ho pensato nemmeno per un attimo, le ragazze a quel punto erano sotto la mia responsabilità e volevo tutelarle”.

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Appena possibile Emilio riparte ma a pochi metri un incrocio pericoloso ed un semaforo rosso lo costringono ad una nuova sosta. “Questa seconda volta, però, l’uomo mi ha completamente bloccato mettendo l’auto davanti al pullman. Non potevo più muovermi. È sceso e me lo sono ritrovato di nuovo a pochi centimetri dal finestrino”.

Altre botte sul finestrino e nuove minacce di morte. “Ti sparo se non le fai scendere”, avrebbe urlato l’uomo un attimo prima di dirigersi nuovamente verso il proprio veicolo, aprire il cofano e prendere un oggetto. “Io in quel momento ho temuto che stesse prendendo una pistola  – ricorda l’autista – per un attimo mi sono rassegnato all’idea che sarei stato io la vittima in quella situazione. Poi me lo sono ritrovato di nuovo a pochi centimetri e mi sono reso conto che aveva in mano il cric dell’auto. All’improvviso lo ha lanciato verso di me e mi ha colpito al volto per poi dileguasi un attimo dopo”.

Emilio è finito in ospedale, dove gli hanno messo alcuni punti di sutura, insieme alle due giovani ragazze che fortunatamente non hanno riportato ferite, scoprendo solo a quel punto che una delle ragazze, la più giovane, era incinta. “Io non so cosa sia successo tra queste persone, non conosco la dinamica ma l’idea di aver aiutato due donne, di cui una giovanissima e incinta, mi rende molto felice. Non capisco come sia possibile ancora oggi tutta questa violenza verso le donne”.

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