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Autista dell’Anm aggredito da passeggero 20enne: gli aveva chiesto di abbassare la musica

Ennesimo episodio di violenza a Napoli di cui vittima è un autista dell’Anm, che è stato aggredito da un passeggero ventenne, perché gli aveva chiesto di abbassare il volume della musica. Il ragazzo lo ha minacciato tagliandogli la strada con l’auto. Scattata la denuncia per interruzione di pubblico servizio.
A cura di Alessia Rabbai
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Un autista è stato aggredito da un giovane passeggero mentre prestava servizio alla guida di un autobus dell'Anm. L'episodio di violenza, l'ennesimo in cui vittima è un dipendente dell'Azienda Napoletana Mobilità, che gestisce il servizio di trasporto locale della città partenopea e della sua area metropolitana, è accaduto nella mattinata di oggi, mercoledì 11 agosto. Secondo le informazioni apprese l'autista al momento dei fatti stava guidando un mezzo della linea 169, che copre il percorso tra Ginestre e Palazzetto Dello Sport, quando la sua attenzione è stata attirata da musica ad alto volume che proveniva dalla vettura. Ad ascoltarla un giovane passeggero, un ragazzo di circa vent'anni che dovrà rispondere d'interruzione di pubblico servizio e che si trovava in compagnia di un bambino. L'autista gli ha chiesto di abbassarla, ma alla richiesta il ventenne inizialmente è sceso dal bus per poi ripresentarsi lungo il suo tragitto a bordo di un auto con alla guida un uomo, con l'intenzione di aggredirlo. Il conducente della macchina ha tagliato la strada all'autobus, impedendogli di proseguire la marcia, all'altezza di via nuova Poggiorale, mentre il ventenne è sceso iniziando a colpire il mezzo con calci e pugni, minacciando l’autista di morte e chiedendogli di scendere.

Passeggero denunciato

Il conducente Anm ha memorizzato la targa dell'auto, mentre si allontanava e si è rivolto alla Polizia di Stato. Sulla vicenda è intervenuto Adolfo Vallini dell’Usb lavoro privato: "Si tratta dell’ennesima aggressione, avvenuta in pieno giorno, ai danni di un dipendente dell’Anm, che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi. Gli autisti devono portare a termine le loro ore di servizio in completa solitudine, in moltissimi casi senza avere a loro disposizione strumenti utili per proteggersi e far fronte ai tanti malintenzionati che affollano i mezzi pubblici – scrive – Sono anni che chiediamo invano all’azienda di dotare il personale di telefoni cellulari e di potenziare il contrasto dell’evasione rimettendo i bigliettai a bordo degli autobus".

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