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“Attenzione, la bolla dei Bed and Breakfast a Napoli sta per scoppiare: vuoto 1 su 2 ad agosto”

Parla Vincenzo Mazza, imprenditore del settore B&B a Napoli: “Molte strutture restano vuote. Questa situazione sta alternando il tessuto urbano e sociale”
Intervista a Vincenzo Mazza
Imprenditore nel settore ricettivo (bed and breakfast)
A cura di Pierluigi Frattasi
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"A Napoli il tasso di occupazione di hotel, bed&breakfast, affittacamere e appartamenti turistici ad agosto 2024 è del 61,5%. In pratica, quasi una camera su due è vuota. Su circa 8mila strutture censite, 3mila ogni giorno non hanno ospiti. Mentre è diminuita anche la durata media del soggiorno per i turisti in città che è scesa a 1,5 notti, rispetto alle 3,2 dell'anno scorso. Numeri preoccupanti. La bolla delle strutture ricettive sta per scoppiare". Non nasconde la preoccupazione Vincenzo Mazza, imprenditore, titolare di Start Hotel Service, società di gestione di strutture ricettive, già presidente di Aigo Confesercenti Napoli, l'associazione di B&B e case vacanza.

Negli ultimi anni, in particolare post-Covid, Napoli ha vissuto un boom del turismo. Tantissimi visitatori hanno scelto il capoluogo partenopeo per le loro vacanze, riscoprendo un'offerta culturale di enorme ricchezza, con bellezze storiche, artistiche e paesaggistiche, buona cucina e prezzi modici. In città sono nati tantissimi B&B, soprattutto nei quartieri del centro storico. Ma ci sono anche i risvolti negativi. Non sempre le strutture sono di qualità. Spesso i B&B sono abusivi, ricavati in luoghi angusti e senza finestre. Il contraltare dello sviluppo turistico sono la turistificazione e la bassa qualità dell'offerta, in alcuni casi anche illegale e senza controlli. Fenomeni che rischiano a lungo andare di frenare o bloccare la crescita del settore.

Lei crede che il boom turistico di Napoli stia per finire?

Premetto che parlo a titolo di imprenditore del settore, impegnato sul campo in questi anni. Devo dire che Napoli è stata protagonista di un’impennata turistica negli ultimi anni, con un numero crescente di visitatori attratti dal suo patrimonio culturale, dalla gastronomia e dal fascino unico della città. Tuttavia, insieme a questa crescita, si è registrato un fenomeno preoccupante: il proliferare incontrollato di strutture ricettive. B&B, case vacanze e piccoli hotel sono sorti in gran numero, in ogni angolo della città, ma la domanda turistica non riesce a tenere il passo con l’offerta. Una bolla che sta per scoppiare.

Perché, i dati che scenario restituiscono?

Nel mese di agosto 2024, Napoli conta circa 8mila strutture ricettive. Questa cifra include hotel, bed & breakfast, affittacamere e appartamenti turistici (ad agosto 2023 le strutture ricettive attive erano 3.800). Tuttavia, il mercato è fortemente influenzato dalla presenza di numerose strutture abusive. Il tasso di occupazione a Napoli per agosto 2024 ha mostrato una significativa variabilità. Le strutture regolari hanno il 61,5% di occupazione. Per quelle abusive è difficile stimare il dato, ma incidono negativamente sul mercato complessivo. Risultato: ogni giorno, circa 3mila strutture rimangono vuote, il che rappresenta un problema sostanziale per il settore turistico locale. Infine, se si guarda alla durata media del soggiorno per i turisti, Napoli si attesa a 1,5 notti. In diminuzione rispetto al 2023, quando eravamo a 3,2 notti.

E cosa se ne deduce?

L’idea che più strutture ricettive portino a maggiori profitti si sta rivelando fallace. Molte di queste nuove aperture rimangono vuote o registrano tassi di occupazione molto bassi, anche durante le stagioni di punta. La competizione è feroce, e gli albergatori, per attrarre clienti, si vedono costretti a ridurre i prezzi, riducendo al minimo i margini di profitto. Questo non solo mette a rischio la sostenibilità economica delle attività, ma crea anche una situazione di saturazione che nuoce alla qualità complessiva dell’esperienza turistica. Questo scenario evidenzia un problema strutturale.

Quale?

L’espansione dell’offerta ricettiva non è stata accompagnata da una strategia di promozione turistica adeguata e da un controllo delle nuove aperture. Molti imprenditori hanno investito nel settore senza considerare la reale capacità di attrazione della città e la stagionalità del turismo a Napoli, che non garantisce un flusso costante di visitatori durante tutto l’anno. La presenza di troppe strutture ricettive rischia di alterare il tessuto urbano e sociale della città.

Lei che cosa propone?

È evidente la necessità di una regolamentazione più stringente e di una pianificazione più oculata. Le autorità locali dovrebbero prendere in considerazione l’introduzione di limiti al numero di nuove strutture ricettive e incentivare lo sviluppo di un turismo più sostenibile e di qualità. Inoltre, è cruciale promuovere Napoli non solo come una meta turistica estiva, ma come una destinazione attrattiva tutto l’anno, per valorizzare le eccellenze culturali e le tradizioni della città.
In conclusione, l’eccesso di strutture ricettive a Napoli rappresenta una risorsa che rischia di diventare una zavorra. Solo attraverso una gestione responsabile e una visione strategica, la città potrà trasformare questa abbondanza in un’opportunità reale, capace di portare benefici economici duraturi senza compromettere la sua identità e la qualità della vita dei suoi abitanti.

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