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Opinioni

Possiamo dirlo serenamente: l’Atp Tennis a Napoli è stato un disastro. Chi si scusa con la città?

L’evento funestato da intoppi e orrori organizzativi non è degno della città di Napoli: qualcuno si scusi. Altra questione: non pensateci nemmeno, a lasciare in piedi quell’orrore di Arena del Tennis.
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Per quanto visto durante questi fantozziani giorni di tennis internazionale all'ombra del Vesuvio, Napoli rischia di finire nella lista delle città che hanno in cima la perentoria affermazione «Mai più». Il campo "spugnato" d'acqua piovana, poi pieno di pieghe quasi come un panno di Subbuteo piazzato da inesperti giocatori. L'umidità notturna non prevista, l'accoglienza con imprevisti, l'ammuina sui biglietti e rimborsi. Ma davvero l'Atp 250, la Tennis Cup 2022 di Napoli dev'essere salvata da Fabio Fognini che si butta a mare o da Matteo Berrettini che mangia una pizza? Avanspettacolo puro.

Per quest'evento è stato speso un intero vocabolario di aggettivi, fiumi di parole e di pubblicità, su giornali e in strada. Oltre a pompare l'avvenimento occorreva occuparsi di come renderlo fruibile per atleti e appassionati. Oggi che è palese il disastro, qualcuno ha pensato a chieder scusa? Oppure abbiamo scherzato? È ai napoletani che bisogna chiedere scusa, per il danno d'immagine. Pure perché la città ha agevolato quest'evento, facendogli pagare meno tasse.

A proposito. Speriamo che quell'arena del Tennis alla rotonda Diaz venga smantellata e alla svelta. O qualcuno si sta già fregando le mani sperando che resti almeno fino a Natale? Dobbiamo sorbirci quell'obbrobrio di sediolini e pali innocenti per fargli ospitare qualche sagra paesana?  È meglio tenere alta l'attenzione.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. È autore del libro "Se potessi, ti regalerei Napoli" (Rizzoli). Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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