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Assolto per abusi sessuali, don Silverio Mura a processo per sostituzione di persona

Don Silverio Mura, ex parroco di Ponticelli, rinviato a giudizio per sostituzione di persona: aveva utilizzato un falso nome per cercare ospitalità in una congregazione nell’Oltrepò Pavere. Il 28 ottobre l’inizio del nuovo processo: era stato già assolto dal Tribunale ecclesiastico dalle accuse di pedofilia.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Rinviato a giudizio per sostituzione di persona don Silverio Mura, ex parroco di Ponticelli, che negli anni scorsi era stato pubblicamente accusato di abusi sessuali su minori da due sue presunte vittime. Il parroco, assolto dalle accuse con una sentenza del Tribunale ecclesiastico, già nel luglio 2019 si era visto revocare la misura cautelare di sospensione dall'esercizio pubblico del ministero sacerdotale, disposta nel maggio 2018 dal cardinale Crescenzio Sepe, ed era così tornato a celebrare la messa.

Ma ora per lui c'è un altro procedimento in corso, stavolta presso il Tribunale di Pavia: dovrà infatti rispondere, il prossimo 28 ottobre, di sostituzione di persona, avendo utilizzato secondo l'accusa un nome falso per trovare ospitalità presso una congregazione in provincia di Pavia, dopo che aveva fatto perdere le sue tracce dal Napoletano. L'uomo era stato ospitato dalla Congregazione dei missionari della Divina Redenzione sulle colline dell’Oltrepò Pavese sotto il nome fasullo di don Saverio Aversano, all'indomani delle denunce presentate contro di lui da due presunte vittime, una delle quali, Arturo Borrelli che oggi ha 46 anni, era arrivato a rivolgersi perfino al Papa per chiedere giustizia.

"Chiediamo giustizia e vogliamo sapere come sia stato possibile che gli si stato concesso di cambiare nome e di avere ancora a che fare con i giovani", ha detto Arturo Borrelli ospite in radio nel programma "La Radiazza" di Gianni Simioli, "Lui si è giustificato dicendo che è stato obbligato a cambiare nome perché perseguitato dalla stampa. Vogliamo sapere chi lo ha aiutato e chi non gli sia più consentito di celebrare messa, di insegnare ai ragazzi e chi gli siano tolti gli abiti da sacerdote. Incredibile che la Chiesa continui ancora a difenderlo", ha detto ancora Borrelli.

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