Assolto dopo 5 anni di carcere e 4 processi: era accusato dell’omicidio di un imprenditore nel Casertano
È stato assolto per insufficienza di prove Argit Turshilla, il 32enne albanese accusato di avere ucciso a colpi di pistola, durante una rapina, Pasquale Guarino, imprenditore agricolo di Santa Maria Capua Vetere (Caserta). L'uomo era l'unico imputato per quell'omicidio, è stato sottoposto a quattro processi e per lui la Procura Generale di Napoli aveva chiesto 21 anni di reclusione; era in carcere dal 2018, anno in cui fu estradato dall'Albania.
L'omicidio risale al 23 settembre 2015, avvenne nell'azienda dell'imprenditore e alla presenza di diversi dipendenti. Quel giorno Guarino reagì a tre rapinatori che volevano sottrargli l'incasso guadagnato al mercato e uno di loro aprì il fuoco; i criminali vennero poi messi in fuga. Le indagini portarono a Turshilla, arrestato con l'accusa di essere l'assassino. L'uomo era stato condannato a 23 anni di carcere dalla Corte di Assise del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere; successivamente aveva incassato 22 anni dalla Corte di Appello di Napoli ma la Corte di Cassazione aveva annullato la condanna con rinvio ad un diverso collegio. Infine, l'iter si è concluso con l'assoluzione per insufficienza di prove. La famiglia di Guarino, assistita dall'avvocato Dezio Ferraro, ha fatto sapere che dopo aver letto le motivazioni, che dovranno essere depositate entro 60 giorni, valuterà se proporre ricorso in Cassazione autonomamente o tramite la Procura Generale.
Nella vicenda è coinvolto anche il cugino del 32enne, Roland Turshilla, indagato per concorso in omicidio. L'uomo, all'epoca dipendente della vittima, venne individuato come basista e arrestato nel 2017, ma il Riesame pochi giorni dopo dispose la scarcerazione. La posizione sua venne archiviata ma la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha riaperto le indagini e lo ha fatto nuovamente arrestare nello scorso agosto. Insieme a Roland Turshilla è indagato un altro albanese, al momento irreperibile ma destinatario di una ordinanza di custodia cautelare: i due avrebbero avuto un ruolo nella rapina ma gli esecutori materiali restano per ora senza nome.