video suggerito
video suggerito
Assegno di Inclusione, le ultime notizie

Assegno di Inclusione a Napoli, 40mila domande e tensioni agli sportelli: polizia locale negli uffici

Convocati tutti gli assistenti sociali in servizio al Comune per lavorare le pratiche. I vigili urbani chiamati negli uffici per evitare disordini.
A cura di Pierluigi Frattasi
73 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Sono oltre 40mila le domande dell'Assegno di Inclusione (Adi) arrivate a Napoli. Un carico enorme di lavoro per gli assistenti sociali del Comune di Napoli che dovranno incontrare le famiglie beneficiarie una per una. Persone appartenenti a nuclei familiari fragili, che vivono spesso in contesti difficili. Per far fronte a questa mole immensa di lavoro, il Comune di Napoli ieri, attraverso una disposizione del direttore generale, ha chiesto l'intervento della Polizia Locale negli uffici, per evitare disordini e per tutelare gli assistenti sociali nell'ambito del loro lavoro. Gli agenti si occuperanno di "garantire la sorveglianza delle sedi dei Centri di Servizi Sociali Territoriali impegnati nelle attività dell'Adi".

Non solo, è stato disposto anche l'utilizzo di tutti i 250 assistenti sociali disponibili al Comune, in qualsiasi struttura incardinate, come case manager per le piattaforme dell'Adi. Insomma, si serrano i ranghi perché per lavorare le pratiche ci sono solo 120 giorni di tempo a disposizione dal momento in cui la domanda viene caricata in piattaforma Gepi, come prevede la normativa, altrimenti si rischia di perdere l'assegno.

Vigili urbani negli uffici per difendere gli assistenti sociali

Da qui, la disposizione assunta dalla direzione generale del Comune, che ha chiesto il supporto della Polizia Locale per la gestione delle pratiche Adi.

Nel corso del primo trimestre del 2024, l’INPS ha trasmesso ai servizi sociali del Comune di Napoli circa 40.000 richieste di assegno per le quali si rende necessaria una specifica istruttoria che prevede dei colloqui conoscitivi con i richiedenti e con i rispettivi nuclei familiari entro il limite di 120 giorni dalla richiesta di sostegno.

E aggiunge:

L’ingente numero di pratiche da lavorare nonché la delicatezza sociale delle situazioni trattate, hanno generato profonda preoccupazione nel contingente delle Assistenti sociali incardinate presso le differenti Municipalità e una contestuale richiesta di maggiore tutela della propria sicurezza attraverso un presidio permanente della Polizia Locale.

Da qui, la richiesta:

Tanto premesso, si invita a valutare ed attuare ogni possibile iniziativa, compatibilmente con le esigenze di servizio della Polizia Locale e con il numero di agenti disponibili, finalizzata a garantire un adeguata sorveglianza delle sedi dei Centri di Servizi Sociali Territoriali.

Convocati tutti gli assistenti sociali per l'Adi

Con un'altra disposizione, la direzione generale ha chiesto l'impiego di tutti gli assistenti sociali del Comune per lavorare le pratiche Adi.

In merito, all’elenco degli assistenti sociali profilati con utenza di “case manager” sulla piattaforma informatica dedicata alla gestione delle pratiche per l’erogazione dell’assegno di inclusione, si chiede innanzitutto di provvedere ad horas alla profilazione della totalità delle assistenti sociali in servizio – in qualsiasi struttura incardinate. Inoltre, al fine di predisporre un adeguato piano di lavoro che consenta di ottimizzare i tempi necessari alla lavorazione dei casi di cui trattasi, si chiede di fornire ulteriori dettagli concernenti il numero di pratiche assegnate e lavorate da ogni singola assistente sociale dall’1.1.2024 alla data odierna.

73 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views