Non sono le scene di due anni fa, ai tempi del lockdown Covid, ma poco ci manca: i supermercati sono affollati di persone che, per paura del blocco degli autotrasportatori da lunedì 14 (sciopero però fermato dalla commissione garanzia stamane ndr.) e per timore che scarseggino determinati beni causa guerra in Ucraina, stanno facendo incetta di pasta, scatolame, farina, olio. È l'inizio, chiaro, di una psicosi che purtroppo con una serie di notizie allarmistiche in giro e in assenza di chiari, istituzionali e motivati inviti alla calma, rischia di dilagare.
Fanpage.it ha potuto verificare ciò che sta accadendo in numerosi supermarket di Napoli e della provincia, dalla zona Flegrea a quella Nord. In particolare i beni maggiormente acquistati sono quelli per cui qualcuno ipotizza imminente scarsità o repentino aumento dei prezzi, ovvero i prodotti alimentari su base cereali e semi (importati in gran parte da Ucraina e Russia): farina, pasta di semola di grano duro, cerali in scatola, olio di semi vari e olio di semi di girasole. Gli addetti riforniscono gli scaffali ogni volta che si svuotano, a dimostrazione del fatto che non vi è carenza di prodotto.
Nei market limitato l'acquisto di pasta, olio e farina
Alcune tra le principali catene di supermercati, per evitare accaparramento e successivo svuotamento degli scaffali hanno imposto un tetto al numero di prodotti acquistabili: fino a un tot di chili di pasta, farina, olio. «Per ora non abbiamo problema di scarsità di prodotti – spiega a Fanpage.it il direttore di uno dei più noti supermercati della zona del Vomero – ma è chiaro che se continua così, con un accaparramento indiscriminato e con il dilagare della paura gli scaffali faticheremo a riempirli. Io non posso impedire alle persone di acquistare, posso solo mettere un limite ma è molto relativo».
La grande paura dei consumatori è duplice: la prima è che aumentino i prezzi a breve e che questi rincari si vadano ad aggiungere a quelli, pesantissimi, della benzina e del gas. La seconda paura è che molti prodotti realizzati con materie prime importate dall'Est Europa possano iniziare a scarseggiare per via dei blocchi di scambi con la Russia e del conflitto ucraino. A questo si aggiungono i vari messaggi allarmistici sui social, in particolare le catene di Whatsapp che già da settimane incitano le persone ad acquistare rapidamente ogni genere alimentare, pena restare col frigorifero vuoto sotto Pasqua.