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Covid 19

Arzano, il primo giorno della zona rossa è un flop: chiusura solo a mezzanotte

Ad Arzano, da ieri zona rossa Covid-19, il primo giorno si è rivelato un flop: è servito per trasportare sul posto i blocchi di cemento per chiudere le strade, ma tantissimi cittadini sono ugualmente scesi in strada come se non fosse cambiato nulla. E molti giravano ancora senza mascherina o col naso scoperto.
A cura di Nico Falco
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Negozi tutti rigorosamente chiusi, ma per i cittadini sembra non essere cambiato nulla: ad Arzano, provincia di Napoli, Zona Rossa Covid-19, il primo giorno le disposizioni regionali si sono fermate sulla carta. Complice anche la scarsa informazione e la poca chiarezza delle ordinanze erano in molti quelli che sono tranquillamente usciti di casa come se non fosse successo niente. E tra ragazzini che giocano e adulti che si fermano in piazza c'è ancora chi, nonostante tutto, non arretra di un passo: mascherina slacciata o tenuta sotto il mento o, nel migliore dei casi, con il naso scoperto.

Il territorio comunale è diventato Zona Rossa a partire da oggi, 21 ottobre, e lo sarà fino al prossimo 30 ottobre, come disposto dall'ordinanza 82 della Regione Campania, emanata ieri. Sono state sospese le attività commerciali e i cittadini potranno uscire dalle abitazioni soltanto per approvvigionamento di beni e per servizi di prima necessità, oltre che per lavoro, motivo che autorizza anche ad allontanarsi, se necessario, dal territorio comunale.

Per tutta la giornata di oggi, però, i varchi e i blocchi stradale non sono stati ancora allestiti e si poteva tranquillamente entrare e uscire dal paese dall'accesso principale, quello della rotonda di Arzano (alcuni varchi secondari sono stati chiusi in giornata con barriere e camionette dell'Esercito). Libera circolazione, almeno fino alla mezzanotte, orario indicato per il posizionamento delle barriere Jersey per delimitare le strade.

Insomma, a conti fatti il primo giorno si è rivelato un flop per quanto riguarda il rispetto dell'ordinanza, ma è servito per l'organizzazione: sono stati portati i blocchi di cemento che dovranno essere utilizzati per sbarrare la maggior parte delle strade (alcune verranno lasciate libere, ma presidiate, per consentire il passaggio dei mezzi che riforniscono negozi alimentari e farmacie).

Per Arzano "notevole impiego di forze dell'ordine e militari"

Mentre i cittadini di Arzano si chiedevano quando sarebbero partiti i blocchi e quando il comune sarebbe stato totalmente cinturato, a qualche chilometro di distanza si stava tenendo il Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica. Argomento principale, chiaramente, proprio la situazione del paesone della provincia di Napoli e le strategie migliori per garantire il rispetto dell'ordinanza, adattando le forze disponibili alla conformazione del territorio e all'esigenza di tenere sotto controllo tutte le vie di accesso.

Nel corso della riunione, presieduta dal prefetto Marco Valentini e a cui hanno preso parte i vertici delle forze dell'ordine, i componenti della Commissione straordinaria presso il Comune di Arzano e il direttore dell'Asl Napoli 2 Nord, è stato fatto il punto sulla situazione contagi e sugli interventi mirati da mettere in campo; si è scelto per "un notevole impiego di uomini e delle forze dell'ordine" e di "personale militare del contingente Strade Sicure" da dislocare presso 22 varchi di accesso alla città.

"Attesa la complessa conformazione geografica del comune, raggiungibile da svariate vie d'accesso – si legge in una nota del Comitato una nota diffusa al termine della riunione – sarà necessario un notevole impiego di uomini delle Forze dell'ordine nonché di personale militare del contingente Strade sicure, da dislocare presso 22 varchi di accesso, secondo moduli concertati in appositi tavoli tecnici".

Quali negozi restano aperti ad Arzano

La Regione Campania, con una nota successiva all'ordinanza, ha comunicato che la sospensione delle attività non si applica alle attività commerciali e produttive che si trovano nell'area industriale esterna all'area urbana. Per quanto riguarda le attività nel centro urbano, la sospensione e i limiti alla circolazione non si applicano alle attività identificate come servizi essenziali e già indicate dal Governo alla proclamazione del lockdown il 10 aprile 2020.

Sono quindi sospese le attività commerciali al dettaglio (ad eccezione di quelle dei generi alimentari e di prima necessità) e restano aperte edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie; esclusi dai divieti anche i servizi bancari, assicurativi e finanziari e le attività necessarie per la continuità della filiera produttiva. I mercati sono tutti chiusi, a prescindere dalla tipologia. Il testo completo dell'ordinanza è disponibile a questo link.

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